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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

domenica 13 novembre 2011

Palazzo_Tomas Tranströmer



Entrammo. Un’unica enorme sala,
Silenziosa e vuota, dal pavimento
Come ghiaccio per pattinare. Abbandonato.
Tutte le porte chiuse. L’aria grigia.


Alle pareti dai quadri si affollavano
Immagini senza vita: scudi,
Bilance, pesci e figure di combattenti
In un mondo sordomuto sull’altro lato.


Una scultura era esposta nel vuoto:
Da solo in mezzo alla sala un cavallo.
Dapprima non lo notammo
Presi da tutto quel vuoto.


Più debole di un sospiro in una conchiglia
Era il suono, e le voci dalla città
Salivano in quella stanza deserta,
Mormorando e cercando un potere.


Ma anche altro, qualcosa di oscuro
Si installò sulla soglia dei nostri sensi
Senza oltrepassarla.
Scorreva la sabbia nelle clessidre mute.


Era ora di muoversi.
Ci avvicinammo al cavallo. Era gigantesco,
Nero come un ferro. Un’immagine del potere stesso
Rimasta dopo che i principi se ne erano andati.


Il cavallo parlò: “Io sono l’Unico.
Ho disarcionato il vuoto che mi cavalcava.
Questa è la mia stalla. Cresco lentamente.
E mangio il silenzio che regna qui dentro”.

Tomas Tranströmer


Un nome, anzi un cognome che sembra quello di un giocattolo, ha vinto il nobel per la letteratura a ottobre, ho letto di lui che la sua poesia è la poesia del silenzio che è una mia grande passione. In effetti, benchè la poesia mi annoi parecchio, mi piace il suo stile.
Mi ricorda gli haiku e in effetti ho letto che li ha studiati per molto tempo e anche scritti.



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I cavi della corrente
tesi nel regno del freddo
a nord di ogni musica

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Dobbiamo vivere
con l’erba garbata
e le risate di osteria.

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Il sole ora è basso.
Le nostre ombre sono giganti.
Presto tutto sarà ombra.

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Tranströmer è stato colpito un ictus nel 1990 che ha leso la sua capacità di parlare, da allora, la musica e’ diventata la passione principale della sua vita, come ha detto al quotidiano svedese Dagens Nyheter, in un’intervista concessa, nei mesi scorsi, attraverso la moglie Monica. Tranströmer suona il pianoforte ogni giorno, ma usando la mano sinistra, la destra e’ danneggiata dall’ictus e trascorre la sua mattina ascoltando musica classica.


Altre poesie tradotte in italiano qui CLICK
Altri haiku tradotti in italiano qui CLICK




4 commenti:

  1. io non stravedo per la poesia, ma devo dire che questo tizio non mi dispiace. forse perchè non è lezioso!

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  2. GUCHI
    condivido in pieno il tuo parere!
    peccato che a quanto ho visto ci sia poco o niente di tradotto, infatti ho aggiunto dei link di quel poco.
    meravigliosa scoperta, del resto si sa che gli svedesi quando dicono dicono e suonano bene;)

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  3. Non lo conosco affatto. Ma le sue considerazioni sul silenzio mi paiono affascinati. Credo che lo leggerò.

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  4. BIMBOVERDE
    anche io cercherò se trovo perchè hanno tradotto solo due testi:(

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