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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 23 febbraio 2012

l'oscuro Carneade

che sembra un controsenso per via che di questo scettico ci si ricorda solo per parlare degli sconosciuti e da tempo avevo rimosso la citazione manzoniana che fa riferimento appunto al filosofo greco.
dunque quando ho girato la copertina de Gli oscuri di Luis G. Martin e ho letto la presentazione di Tabucchi che inizia proprio citando Carneade sono stata doppiamente incuriosita e l'ho comprato.
Carino, anche se il cosa abbia ispirato l'autore mi sia sembrato abbastanza normale per uno scrittore e cioè trarre spunto da episodi di vita vissuta o fatti di cronaca, altrimenti che altro?
eppure l'accento è stato marcato su questo aspetto e cioè che i suoi racconti abbiano come protagonisti personaggi di secondo piano o di sfondo e appartengano di fatto allo stuolo di anonimi e dimenticati soggetti le cui storie chissà perchè vengono considerate meno importanti e significative di quelle a cui sono ispirati gli altri libri.
ma a parte questa cosa che ancora fatico a capire (quale e dove stia la differenza), anche Martin alla fine è diventato lui stesso Carneade perchè questo libro è stato sia il suo primo e sia il suo unico.
Una meteora, per altro promettente, che però pare si sia spenta precocemente. 28 anni quando ha scritto gli oscuri, ora ne ha giusti giusti 50, possibile che abbia esaurito la sua vena letteraria in un solo testo?

che fine avrà fatto Martin? avrà viaggiato, avrà incontrato malattia e deformità, avrà assassinato qualcuno come accade alla maggior parte dei suoi personaggi oscuri?
avrà sofferto le pene d'amore come Elizabeth Nelson, rimasta fedele a un marinaio così per tanto tempo che al suo ritorno non lo riconosce e lo scambia per un impostore?
oppure a quelli mai dichiarati come è successo a Zelia Montero che avrebbe voluto farlo a Parigi con il suo Joaquim de Melo, ma l'aereo cadde poco prima dell'atterraggio, e ancora Angelina Ricordi che una sera disse no a Roberto Paniagua che le chiese un ballo e passò la vita a sperare di rivederlo scrivendo una lettera al giorno che consegnò allo stesso notaio che lui aveva scelto per affidare altrettante missive a lei destinate, una volta che fosse morto?
che abbia cambiato identità come Stephen Ryan scelto da Sergei Fiodorevich per prenderne il suo posto e fare così che l'adorata moglie restasse con lui per sempre, ignara della sua fine?
sarà diventato ladro di scatti nei vespasiani delle stazioni e nei bordelli come Ernst Kloshe che ha buttato la sua giovinezza nel tentare di comporre grazie a innumerevoli frammenti fotografici, l'uomo ideale che non poteva essere e la donna ideale che non poteva avere?
insomma, lo schema dei suoi temi, come ho detto, sono la deformità e la bruttezza estetica che ostano all'amore, il viaggio, l'assemblamento di frammenti e una discreta dose di crudeltà assassina, il tutto sfociante sempre nella morte che può arrivare come conclusione logica e conseguente o inattesa al racconto.

Luis G. Martin continua a scrivere nella sua lingua,
che io sappia nessun altro suo libro è stato tradotto qui da noi.

e dopo Elvira è andato anche Enzo (Sellerio) 
ferm'immagini e tanto talento 
per progetti in cerca di fortuna.

entrambi eccellenti nella loro attività.

mi spiace, 

8 commenti:

  1. non mi sembra così assurdo che un artista si esaurisca in poche opere. dico artista in generale perchè la cosa riguarda ovviamente tutti i campi. ci sono persone che hanno tanto da dire e altre che hanno solo una cosa, così come ci sono persone che sono pronte a dire queste cose a diciott'anni e altre che ci mettono quasi tutta la vita. insomma, non c'è regola e nulla mi stupisce da questo punto di vista.

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    1. già!
      peccato però, era bello il suo primo, poi magari invece ha continuato e lo pubblicano solo in spagna, le mie ricerche sono state superficiali, ma di tradotto qui da noi credo ci sia solo quello.
      buona serata!

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  2. chi e' costui? :) mi hai fatto venire in mente l'inizio di Q

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    1. wu ming, ce l'ho anche nel blog roll, sono in manovra di avvicinamento, anche il libreria, lo prendo lo sfoglio e lo appoggio al suo posto.
      c'è un'attrazione mistica ma diffidente.
      per ora ho da leggerlo. poi vedremo!

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  3. in realta' si firmava(no) L Blisset quando scrisse(ro) Q. come personaggi/o e' discutibilissimo. prezzemolo, per dirla alla gastronomica maniera. arrivismo becero, per alcuni accusatori. e in realta' spesso gli scritti sono scialbi. pero' tra tutti ho letto quello sulla storia dei bambini di satana (come si costruisce un'inchiesta giornalistica) e il romanzo storico Q. e davvero, Q te lo consiglio. e' fatto davvero bene.

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    1. allora quando passo in libreria lo "soppeso" meglio:) grazie!

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    2. (dimenticavo di dire che probabilmente trovi anche le versioni scaricabili dal web)

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