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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 15 marzo 2012

a colpi di scalpello

Ritratto di Fidia, particolare tratto da una
prova di Ingres per l'Apoteosi di Omero.
  
eppure le avevo viste le sculture di michelangelo e canova, ma è Fidia che in prima liceo mi "impressiona" come scultore.
suppongo per via del mistero che aleggia sulle sue origini e la sua esistenza, so che ai tempi mi pose in uno stato di trance che è lo stesso che mi coglie ogni volta succede qualcosa o mi capita un incontro significativo.
è lo stato di indecifrabilità empatica quello che mi fa capire di trovarmi di fronte a qualcosa di molto vicino a quello che è inarrivabile e inspiegabile di me.
è uno spazio in cui si vanno a deporre una accanto all'altra le trance, ne alimentano e rinnovano la consistenza e mi rassicurano di esserci ancora per qualche motivo che è bene resti sconosciuto.
poi da quegli inizi si avvia automaticamente un succedersi di analogie soggettive che tendono all'astrattismo benché, credo, necessitino di una matrice figurativa, realista, oggettiva, riscontrata, nota, celebre.
forse quello che mi affascina è qualcosa che colgo come incompiuto o inespresso, forse è quella la dimensione che mi fa apprezzare le cose: la sospensione.
che ci sia un'altra diversa possibile interpretazione, che so c'è sempre nell'arte, ma che nella maggior parte dei casi a me risulta invece come evidenza. 

Méduse Rondanini attribuita a Fidia
qualsiasi ipotesi suggerisca mi pare scontata e prevedibile o sintomatica della persona che incarna l'artista.
il mio giudizio resta sospeso fino a quando l'indagine sulla persona si rivela coerente con una serie di "esigenze" etiche mie personali.
se manca quel connotato anche il genio massimo scade e viene scartato.
mi interessa poco arrivare o perseguire la verità, anzi mi interessa che qualcosa resti indefinito, traducibile solo da uno sguardo d'intesa che suppone quale sia il sotteso, senza rivelarlo così che resti solo emozione.
ovvio che se poi la sensazione è solo disagio, fastidio, ansia e rifiuto, l'affetto e il gradimento calano di intensità, ma possono passare anni e quella persona che è stata capace di risvegliare al primo incontro quella curiosità resta per sempre tra i miei grandi.
possono passare anni e anni, posso odiarla profondamente e litigare con lei ogni volta che la vedo, ma è impossibile rinnegarla.
per me lei resta come la vedo io e preferisco immaginarla solo nei suoi aspetti migliori e lasciare quelli pessimi agli altri che la conoscono.
per salvarla la condanno, perché resti la scaccio.

Atena e Dione, Partenone, Fidia, sì quello del panneggio bagnato, l'amico di Sofocle e Pericle

4 commenti:

  1. ho sempre adorato l'arte greca, ricordo di essermi a volta incantata ad ammirare certe sculture.

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    1. hai fatto caso che la scultura è molto trascurata sui blog?
      almeno che io sappia è infrequente trovarne accenni.
      insisterò:)

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    2. adesso che me lo fai notare, è vero!

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    3. ah vedi allora che la mia impressione è suffragata, ora vediamo se qualcuno smentisce, tanto ci penso:)

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