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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

domenica 4 marzo 2012

niente, nessuno impara niente da niente e nessuno

tutti, lo sanno tutti eppure niente, nessuno impara niente di niente da niente e da nessuno.
come in un corpo umano in cui anticorpi e cellule sane si contrappongono a quelle impazzite di dolore e malattia ciascuno combattendo con forza e convinzione la propria giusta e sacrosanta battaglia contro le altre e mandando in tilt l'equilibrio psicofisico dell'ospite a cui resta solo di mettersi a letto e aspettare la fine di tutto sperando che i medici al suo capezzale sappiano al più alleviare gli effetti di questo scontro epocale e facilitarne la dipartita.
con i buoni motivi di tutti coloro che lo sanno quale sia la cosa migliore su tutte, compresa quella che di certezze ve ne sono sempre poche e al di sopra delle parti, si perde il lume della ragione e il buon senso e si passa a una dimensione in cui ogni aspetto e principio si mescola e sfoca riducendosi unicamente a una lotta per il predominio momentaneo su quello che è invece solo un organo insano, una zolla di terra, e si trascura che la malattia ha pervaso tutto il corpo senza scampo.
trent'anni per concludere un processo di condanna a carico di una "terapia" sperimentale avviata negli anni '50 e poi dimostratasi letale per il paziente e il suo habitat eppure da oltre venti c'è chi tenta di riproporla e somministrarla sempre in nome di un progresso e di un'applicazione intelligente e avveduta fondata sul principio che gli impegni presi vadano comunque rispettati anche se sono venuti e cadere i presupposti e i bisogni.



e allora in un'aula si condanna e in quella affianco si propugna la difesa. in mezzo la terra di nessuno.
un mondo si oppone e l'altro gli va contro motivando con i se e con i ma una evidenza che in altre sedi, dove manca convenienza e interesse economico, condanna.
il malato è steso sul tavolo operatorio, il torace è aperto, il chirurgo scava tra le costole e i polmoni ma il tumore è in un punto vitale dunque inamovibile a meno di uccidere il paziente.
a fianco nell'altra sala operatoria un altro ha affidato l'unica salvezza all'intervento e giace cranio aperto con le budella delle sue memorie ed esperienze esposte alla luce e ai ferri del neurochirurgo, anche lui dormirà in eterno perchè sia che venga liberato dal male e sia che venga lasciato com'è diverrà un vegetale senza più alcuna possibilità di vita per come l'ha conosciuta.
l'unica cosa che è stata appresa è che l'uomo sia ancora in gran parte impotente davanti ai disastri, soprattutto a quelli da lui stesso provocati. lo sa. lo sa bene, piange e si dispera e come un bambino promette "Non lo faccio più".
poi, neanche un attimo dopo è di nuovo con le mani a ravanare dove aveva promesso avrebbe smesso di impicciarsi, sostenendo che questa volta riuscirà a evitare di farsi prendere in castagna, che tutte le precauzioni saranno prese.
è così evidente che il massimo sfoggio di intelligenza sta nel riuscire a sfuggire dall'esser colti con le mani nella marmellata, invece di rispettare la norma che il barattolo vada lasciato in dispensa, così che cercare di ragionare e venire a patti è uno spreco di energia e buona volontà.
andare a bucare, scavare, a mettere il dito nel culo della montagna d'amianto (tanto per fare un esempio) e dire che "è niente" è una cosa che da sola basta a spiegare le dinamiche delle scelte "intelligenti" che l'essere "umano" è capace di fare quando ha perso il lume della ragione e il senso del pudore e della vergogna, quando ormai e per "chissà" quali cause, l'organismo è in quel tilt, anzi oltre e inconsciamente tenta in ogni modo di autodistruggersi.

lo stesso detto in un altro modo CLICK

12 commenti:

  1. bha! potrei fare un commento OT che tanto son di moda. CMQ ...
    credo che la Sentenza di Torino sulla Eternit sia abbastanza esplicativa della piega che ha preso la faccenda in Italia, speriamo non sia un caso isolato.
    Che poi il nome Eternit è evocativo ... quando si dice Nomen Omen Est

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    1. tu sei sempre OT:)
      perchè sei estroso:)
      lo sarò anch'io: sentito che botta alle 16?
      oh, ma ci ha preso il vizio!
      tutte le settimane un terremoto:(

      hai ragione!! che poi eternit allo specchio sarebbe tinrete ma anche "tenerti" :)

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  2. ho letto il post ma non voglio più commentare nulla che non sappia d'arte e d'amore (no,non intendo la pornografia...).
    ma che significa OT?

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    1. OT? off topic (fuori tema) CLICK
      tornando al commento, posso immaginare perchè la tua avversione sul tema:)
      ma i post precedenti sono "artistici":)
      e poi difficilmente parlo di sesso di amore di sangue e di attualità (soprattutto politica) e il mio è un discorso generale, paramedico, diciamo:)

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    2. No no,sono io che ho le braccia cadute..
      Grazie per l'OT ma spiegazione.

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  3. è tanto più spaventoso visto al microscopio.. :(

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    1. beh, ma solo perchè sai cos'è e cosa fa. di per sè sembra un cristallo, caruccio:)

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    2. sì infatti m'inquieta proprio per questo motivo! ;)

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    3. pensa che io da piccolissima aiutavo mio nonno impresario edile proprio trasportando per il cortile i gomiti di eternit:(

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