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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

mercoledì 4 luglio 2012

quel che si tace

la mia teoria è che appunto perchè c'è simpatia e fors'anche "amicizia" sia bene evitare le lagnanze che il più delle volte tanto nessuno le capisce e se invece c'è sintonia il rischio è finire stando anche peggio di quando si è aperta bocca o finire nei classici luoghi comuni ancor più aberranti di quanto siano abitualmente quando vengono scambiati appunto per restare alla superficie e tirar via.


traduzione

che poi che c'è da lamentarsi o irrimediabile?
il sottile malcontento va colto appena sorge, compreso e assecondato altrimenti diventa malattia.
dunque il pensiero va al rimedio o al cambiamento di stato.
impegnare la mente a riflettere sullo scontento o comunicarlo lo accresce e lo dilata espandendolo come un contagio.
se esistono i deserti ci sarà un motivo, fosse anche solo per rifugiarsi con l'immaginazione in uno spazio in cui poter evitare di render conto della stanchezza prodotta dagli impegni presi e dagli intoppi che ne hanno prolungato i tempi di soluzione.
voglia di deserto e di isolamento. tutto qui.
è un ciclo, un'istante, una fugace e momentanea sensazione di soffocamento che a descriverla si allunga e che si dice meglio con una breve imprecazione liberatoria. Olè!

4 commenti:

  1. cambiamento di stato .. ecco si

    imprecazione liberatoria? p.d. :)

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    1. una è insufficiente:(
      domani dedico la giornata alle imprecazioni:)

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  2. mah, ognuno la pensa in un certo modo a seconda di com'è fatto, il vero dramma è che non ci si prende mai.

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    1. nel dubbio a girarmi alla larga ci si prende sempre:)

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