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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

lunedì 23 luglio 2012

un altro déjà vu

Se fossi già stato qui, probabilmente saprei cosa fare, non credete?
Se fossi stato qui prima in un altro punto della ruota del tempo, probabilmente saprei come rapportarmi con voi.
E mi sento come se fossi già stato qui, mi sento come se fossi già stato qui prima e questo mi fa chiedere cosa stia succedendo sotto i nostri piedi e alle nostre spalle.
Lo sapete?
Non ve lo chiedete cosa sta succedendo giù, sotto di voi?
Tutti noi siamo già stati qui prima.




in effetti hanno ragione pure loro, son quarant'anni che la cantano e ancora si capisce poco.
provare a chiederselo rischia di portare a risposte sgradite e avvitarsi in una successione di pensieri inconcludenti.
a guardar fuori dalla finestra pare evidente che una gran confusione regni sovrana in ogni ambito e benchè tutti ci si affanni per tenere in ordine le cose, queste sfuggono, spariscono, si spaiano e sembra di stare con la faccia di quello che ha una scarpa in mano e nessuna idea di dove se ne sia andata quell'altra dato che entrambi i piedi sono al loro posto tra la caviglia e il pavimento.
c'era già stato un déjà vu ma allora era riferito a qualcosa di personale, qui invece lo spunto è quello della canzone anzi deriva da un altro pezzo che poi mi ha portato a questo.


traduzione

ho sempre stimato gli eremiti e guardato male chi si curava solo del suo orticello, ora mi rendo conto di essere diventata un'eremita che coltiva l'orticello e in effetti la gente mi guarda strabica.
a me sembra di avere delle buone ragioni, o forse è solo stanchezza o vecchiaia, certo è che a guardar fuori dalla finestra mi son fatta l'idea che questo film ce lo siamo già visto e rivisto ma preferiamo far come fosse diverso e soprattutto vogliamo credere che il finale sia un altro.
avevano ragione i CSNY, tutti siamo già stati qui prima, solo che ci siamo dimenticati quello che è successo dopo o facciamo finta di ignorarlo e così procediamo per tentativi, per salvare il salvabile e invece rotoliamo sempre più indietro o giriamo su noi stessi, in un luglio che ha fatto di tutto: grigio come novembre, ventoso come settembre, mutevole come marzo, bagnato come febbraio, frizzantino come aprile, tutto tranne che luglio.

ps del resto il 21 dicembre si avvicina e di solito le apocalissi fanno anche questi effetti e l'attuale è del tipo lento e progressivo, ma la fine arriva!

6 commenti:

  1. Risposte
    1. si infatti potrei riscrivere tutto d'accapo, e probabilmente mi verrebbe pure meglio:)
      per ora mi sono limitata a una postilla mete_orologica e un ps.
      (vado a bagnare i pomodori "invisibili")

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  2. i nostri sono irrimediabilmente verdi...

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    1. tra pomodori verdi, zucchini piccoli e gialli e le patate che hanno ancora un fogliame verdeggiante, solo qualche sparuto fagiolino si fa riconoscere come tale.
      in compenso tanta frutta (selvatica), buona per un post sulle marmellate e gli sciroppi (rigorosamente alcolici;)

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  3. allora ... io la penso più o meno così

    “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. " [Antonio Gramsci - Indifferenti]

    tuttavia mi rendo spesso conto che quando le cose non si possono cambiare e che tutti remano contro ... allora vada per la 'divina indifferenza' come la chiama Montale, ch e tante soddisfazioni può dare.

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    1. indifferenti ovvero disinteressati recita il vocabolario.
      a me sembra che chi più chi meno quasi tutti ce l'abbiano un'opinione e siano partecipi anche perchè toccati di tasca.
      forse oggi Gramsci avrebbe usato il termine anestetizzati, ma potrebbe essere che io risenta troppo dell'influenza pasoliniana impastata di stanchezza.
      qualsiasi reazione viene spenta o repressa e poi dimenticata.
      dalla mia finestra vedo divaricazioni di senso e intanto seguo il mio cercando di ricordare che ognuno ha diritto di trovare il suo anche se penso che il mio sia l'unico veramente rivoluzionario e incazzandomi quando qualcuno si frappone o lo contesta.
      sarei più contenta se la comunità di gente balenga come me fosse più a portata di mano, ma già l'idea che alcuni condividano le mie scelte un po' mi consola.
      più passano i giorni e più me la godo a pensare che se i maya hanno ragione ogni giorno vedo quel vedo per l'ultima volta.
      pensiero comune, maya a parte, ma ormai è una sorta di gioco finalizzato a tirare una riga il prossimo 21 dicembre (se ci arrivo), un'opportunità che mi prendo il lusso di inseguire semplicemente osservando come vanno le cose e, ribadisco, a me sembra che per come vanno qualcosa che fa propendere per una apocalittica fine del mondo ci sta tutta:)

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