lettere inevase

"e io gli scrivo"
"no tu gli parli"
"e invece gli scrivo, Colomba, andate di là e cercate di Cesarino e gli dite che domani mattina quando vede il portalettere gli dica: C'è niente per me?, io gli scrivo".
"no tu gli parli!"
"ma Giggia!"
è un fraseggio che Govi scambia con la  moglie (più o meno al minuto 1:40:00 del video integrale della commedia I Manezzi pè majà 'na figgia) a proposito di una notizia, a suo parere sgradevole, da dare al cugino della figlia che la vorrebbe in sposa, ma che la Giggia intende destinare a più alto lignaggio.



e così sto facendo anch'io da qualche giorno.
il pino vicino casa è seccato e minaccia danni ovunque decida di abbattersi e i padroni se ne fregano?
e io scrivo al Comune.
ai vicini con il cane ringhioso a ogni ora a loro volta urlanti e chiassosi scrivo per precisare che chi si lamenta a seguito delle molestie altrui non è da considerare "una brutta strega mezza matta, rompi balle" ma semplicemente una persona che ogni tanto fa presente che la convivenza civile ha delle regole elementari di buona educazione e rispetto degli spazi e della loro vivibilità approfittando anche per informarmi su dove sia scritto che la gran parte degli spazi che oggettivamente sono da ritenersi "comuni" siano invece dichiarati da alcuni di esclusiva proprietà di taluni condomini e perchè, di conseguenza, essi debbano essere invasi di ogni genere di barriera così da deturparne l'estetica, la funzionalità e la fruizione degli aventi diritto.
poi scrivo anche due righe agli inquilini che si fumano l'equivalente dell'affitto, che per altro hanno smesso di pagare anche con il contagocce e a cui ho abbuonato un mese purchè lascino libero il locale entro il 31, per dire che la nomea di meschina (per via che gli ho staccato l'adsl) detta da loro mi lascia del tutto indifferente, anche perchè avevo fin da subito chiarito che collegare al pc un LCD più grosso della parete di casa consumava una fucilata di luce e che non sono in condizioni di potermi permettere di mantenere i loro vizi, oltretutto danneggiando me stessa dato che due adsl "tirano" troppo la connessione che passa il convento.
e poi dovrò scrivere due righe anche al figliolo che, incurante della legge sulla tracciabilità, pensa bene di dare brevi manu al datore di lavoro una caparra per una società che non sta in piedi nè il cielo e nè in terra e dice a me che mi agito per niente.
la morale è che ultimamente faccio fatica a farmi capire a voce e in più ricevo insulti e allora scrivo.
poi non spedisco, però intanto scrivo.
una volta inviavo raccomandate con ricevuta di ritorno, adesso mi limito a scrivere e constatare che l'unico mondo in cui riesco a stare è quello "alla larga" e intanto medito su come, quando e quale angolo scegliere per ritirarmi ulteriormente da tutte ste beghe inutili e piccine che mi guastano l'umore e lo imprigionano.
al momento starò dietro ai maneggi di questo mondo cercando di farli scivolare che tanto con i mulini a vento ho quasi sempre avuto la peggio.