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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 7 settembre 2012

la prima volta

potenzialmente fin dal primo rapporto potremmo generare quindi si può dire che dal quel giorno si è diventati genitori di chi sia nato dal nono mese in poi da quella data e allo stesso modo si passa a diventare nonni, teoricamente dopo una quindicina di anni da quella prima volta fatidica.
una progressione che può portare una persona che mediamente viva un'ottatina di anni a diventare stra_bis_ter_quater_penta_nonna/o a prescindere da che si sia o meno stati fertili e procreatori informati o ignari.
il nesso con la teoria "poetica" di Gibran, un po' a che vedere con questo discorso perchè entrambi i ragionamenti tendono verso un'interpretazione delle relazioni che tenta di andare oltre i canoni applicati e il preconcetto che per crescere un individuo egli debba necessariamente essere concepito e cresciuto in un contesto eterogeneo ma binario.
quello che in parte accomuna quella poesia al mio ideale è che ambedue i presupposti inducono a farsi corresponsabili a prescindere dalle scelte individualistiche e magari guardare bonariamente sia i figli degli altri e sia i loro nonni perchè, sia che lo vogliamo e sia che no, ognuno prima o poi, anche suo malgrado, verrà comunque interpretato o individuato come modello di riferimento per qualcun altro e finirà volente o dolente a ricoprire un ruolo tra quelli che rientrano nelle gerarchie famigliari di stampo classico.
sono poi le leggi, giuste o inique, a regolamentare l'insieme di norme e disposizioni per dirimere eventuali dissidi e problematiche, ma sul piano della morale sarebbe stato meglio partire con l'idea che la definizione "venire al mondo" illustra al meglio.
a un certo punto ci si concretizza in un contesto e si entra a far parte di quello, definire esattamente da chi si è stati originati e venire costretti a restare con loro spesso reca più svantaggi che benefici.



il 2027 sembra una data possibile a cui arrivare (sempre se i maja si sono sbagliati) a una situazione tale per cui a fare figli continueranno a pensare o a incappare via via le fasce sempre più povere e derelitte perchè chi invece potrebbe, ma ha gli strumenti per impedirlo, fa e farà di tutto per evitare di mettere al mondo "infelici" destinati a sopravvivere su un pianeta quasi o del tutto privo di risorse.
altra buona ragione per cercare di "trattare" nel miglior modo possibile chi c'è, senza badare troppo ai dati anagrafici o razziali e chissà che, facendo del nostro meglio, si sviluppi un'alternativa meno apocalittica di quella facilmente prevedibile, anzi in pratica alle porte.

8 commenti:

  1. io ho appena visto un film, invece, ambientato in un futuro dove per procreare serve un permesso e chi lo fa senza quello e' punibile per legge.... (la cucina di mia madre e' una delle tantissime cucine in cui c'e' appesa questa poesia)

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    1. a io sto ancora pensando al commento di prima su the beach:)

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  2. uhm sembra bello... lo hai visto?
    lo cerco su cineblog

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    1. macchè, l'ho scoperto cercando qualcosa da abbinare al post, se lo trovi batti un colpo:)

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    2. su cineblog c'è un pò di tutto ... ovvio essendo gratis la qualità è quella che è

      http://www.cineblog01.org/i-figli-degli-uomini-2006/

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    3. eh visto ierisera .. micamale ... a parte alcune incongruenze ... ma sono io che faccio il pignolo :)

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    4. io invece non me la sono sentita e ho preferito qualcosa di più leggero, però l'ho da parte, grazie ancora!

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