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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

sabato 22 settembre 2012

riposo vegetativo

tirando le fila dell'ultima stagione estiva si può dire che, per quanto riguarda l'orto, è stata una mezza schifezza.
si capisce aggirandosi le fasce che la confusione regna sovrana.
zolle erbose che con il calare delle temperature fanno pensare a una primavera autunnale, fiori e gemme confusi tra foglie arrostite in parte dal caldo e in parte dalla fine del ciclo vegetativo, frutti caduchi benchè immaturi, la dolcezza dei fichi annacquata dalla pioggia, terra esausta come fosse sabbia ma dura come marmo.
l'atmosfera prevalente è quella che prelude all'incedere di un lungo sonno avvoltolato tra le spire della inestricabile e inestirpabile vitalba a cui basta un nulla di acqua per rinascere con sempre maggior vigore sottraendo al resto quel che serve per respirare.
a lasciarla fare, coprirebbe tutto come un mantello pesante sulle spalle ingobbite di un vecchio.
eppure è bella la vitalba o almeno a me piace, anche per via che è indomabile e allora le ho assegnato degli spazi in cui può correre a piacimento e di cui poi approfitta costringendomi a dialogare con lei ogni volta che necessito di un piccolo lembo di terra da destinare a qualche altra specie.
sto ripulendo la fascia di sotto per mettere piselli e fave. al centro ho sistemato il ginkgo biloba, nato da seme nel 2008.
quest'anno ha fatto fatica nel vaso e ho pensato bene metterlo nella terra adesso, così che si possa risvegliare a primavera già acclimatato.
la prossima settimana scendo nella fascia ancora più sotto a dare respiro agli ulivi così da arrivare a prendere qualche frutto da mettere sotto sale e sistemare le fragole così che abbiano il loro spazio per propagarsi maggiormente.
l'orto è sempre più di dimensioni ridotte, in pratica su millecinquecento metri quadrati si e no una cinquantina che faccio turnare a seconda degli anni.
nella siepe con la lavanda semi distrutta dal gelo dello scorso inverno ho messo dell'erica, forse più adatta alla qualità del terreno e al clima e sto spostando gli iris selvatici che stanno anche loro propagandosi dove gli pare.
appena fuori dal cancello ho sistemato un oleandro e ho un programma fitto di attività invernali di rigoverno e sistemazione del futuro assetto estetico del tutto.
servirebbe una moto sega e qualcuno che avesse voglia di passare un pomeriggio con me a fare quello che da sola è proprio impossibile, ma se tutto va  come vorrei che andasse tra un paio d'anni la passeggiata tra le fasce dovrebbe essere piuttosto piacevole, vorrei anche interrare un serbatoio per allestire una sorta di piccola vasca in cui far arrivare l'acqua in esubero, ma è un lavoro di scavo profondo che potrò affrontare solo dopo che la pioggia avrà ammorbidito il terreno.
il tutto in una sorta di letargo che mi coglie sempre nella stagione "morta", ma farò il possibile per reagire.

12 commenti:

  1. Il ginko è una bellissima pianta, molto lenta e resistentissima.

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    1. sì interessantissima, ricordo che ne hai parlato e io conto di farlo in seguito:)

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    2. ma il Ginko ha anche un secondo nome ? (botanico)

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    3. ahahhahah!!!
      vuoi dire che di secondo fa Salisburia adiantifolia o Pterophyllus salisburiensis?
      sono impronunciabili! forse per quello che... :)

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  2. Sto riprendendo la vita "normale" dopo i grandi stravolgimenti positivi, nel mentre ho preso visione dell'orto da coltivare...una distesa brulla da dissodare e piena di erbacce...però il sole e il mare ancora chiamano allora attendo :-)

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    1. da me è già autunno inoltrato, ma conto anch'io di poter fare un po' di mare dato che ho da recuperare un'estate trascorsa in faccende affaccendata e l'inverno poi diventa ancora più lungo da passare senza scorte solari.

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  3. Da me è fine estate, la classica mezza stagione del "non ci sono più le mezze stagioni"!
    Anche il mio orto è stato un disastro questa estate, una mezza schifezza. Il caldo e la siccità hanno seccato anche tutte le piantine di fragole che ora devo rimettere ex novo, ma adesso è bello ricco.
    Teti, ma lo sai che questa frase "...ma se tutto va come vorrei che andasse tra un paio d'anni la passeggiata tra le fasce dovrebbe essere piuttosto piacevole" mi ha fatto pensare ad "Affinità elettive" di Goethe!

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    1. uhmmm non è detto, le mie sembravano defunte, poi con l'acqua si sono in parte riprese, comunque è questa la stagione per spostarle o metterle.
      dico spostarle perchè parte delle mie le voglio mettere vicino a un gruppetto scovato per caso tra la vitalba in un punto perfetto per loro che si ostinano a stare lì nei piedi al sole quasi volessero farmi dispetto!
      grazie del complimento!
      goethe mi piace assai:) magari!!!
      qui c'è un'umidità più bagnata della pioggia che scende e come gradi stiamo messi quasi a caloriferi, sono imbufalita perchè mi scombina tutti i piani e i progetti e così sarà poi di nuovo e come sempre a rincorrere l'erba alta, le sterpaglie e il resto che riesco a badare solo con una tenace e costante opera di controllo:(

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    2. "L'orto vuole l'uomo morto". :(
      Oggi sono stanca. Zappa, paletta, piantine e annaffiatoio...mannaggia la miseria ancora non piove!
      Paola

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    3. qui sono più di due settimane che non fa altro:(

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  4. coltivate l'orto con il bello e brutto tempo vi sentirete sempre bene vi ricordo se avete spazio mettete pure piante da frutto che con il loro ciclo annuale vi gustate la vita

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