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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 18 ottobre 2012

significati desueti

fine anni '80, di tutto si parlava altro che di rivoluzione, anzi direi che da allora si smise del tutto di parlarne o di ipotizzarne.
è una canzone che potrebbe valere anche per l'oggi, ma quel termine ormai chi lo capirebbe?
menti stanche e ossa rotte spesso svogliati al punto di girare lo sguardo altrove pur di evitare di porci  il problema o trattare l'argomento.
si parla di rinnovo, soprattutto in Italia e soprattutto in vista delle elezioni, ma come sia possibile in un pantano zuppo di apparecchiature unte e programmate a girare comunque in controsenso è difficile da credere.

hanno un bel dire che le mele marce sono un'eccezione in uno scenario di gente per bene quando nessuno sa fare i nomi di quelli onesti.
è quasi penoso oltre che ridicolo aspirare a un nuovo parlamento svecchiato, dato che quelli nuovi sono anche più compromessi e abili a fare inciuci di quelli vecchi.
l'attuale premier mantiene alto il gradimento nei sondaggi che bocciano invece la sua politica perchè, quantomeno, quando parla è "garbato" e poi ha il "merito" di farsi "voler bene" dall'Europa, diciamo che "regge" al meglio nell'entourage politico ed economico globale, ma in quanto a "equità" andrebbe quantomeno informato del significato del termine, sinonimi e contrari compresi.
se vent'anni fa ancora si "sussurrava" oggi tutti zitti, la maggioranza si muove silenziosa e subisce nel terrore che ne studino altre ancora peggiori di queste.
mi ci ha fatto pensare un post di Mia_Euridice alle parole desuete, o meglio, al loro significato che negli anni è cambiato tanto da svuotarle.
la mia parola "travisata" è rivoluzione. 
poi me ne verrano in mente altre, c'è solo l'imbarazzo della scelta (si accettano consigli e suggerimenti) infatti, perchè fare la fatica di coniarne di nuove quando di fatto il significato di quelle vecchie è già un'altra cosa, su cui i più sono concordi?
e a farci caso sono per lo più termini "valoriali".
già, "valore". 
nella scala dei significati della parola, da uno a cinque ci sono quelli che intendo io, mentre dal sesto in giù quelli normalmente intesi CLICK.
il che pare confermare la mia impressione generale che sia già avvenuta una mutazione etichettata, per "convenienza", in modo da apparire diversa o migliore da quello che di fatto è.
l'esperienza insegna che quando una cosa nasce male si fa prima a buttarla via e ricominciare daccapo.
quindi resto del parere che l'estinzione sia l'unica rivoluzione possibile.





Parlando di una Rivoluzione

Non lo sai
Stanno parlando di una Rivoluzione
Sembra un sussurro
Non lo sai
Stanno parlando di una Rivoluzione
Sembra un sussurro
Mentre fanno la coda per il sussidio
Piangendo alla porta degli eserciti della salvezza
Sprecando tempo agli uffici di collocamento
Aspettando una promozione
La povera gente si ribellerà
E si prenderà la sua parte
La povera gente si ribellerà
E si prenderà ciò che le appartiene
Non lo sai faresti meglio a correre, correre, correre
Ho detto che dovresti
Correre, correre, correre
Finalmente la situazione si capovolgerà
Parlando di Rivoluzione 

6 commenti:

  1. quello che sarebbe davvero rivoluzionario? un cambio di mentalità globale. magari solo l'estinzione lo porterà.

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    1. io sarei per l'estinzione ... presenti esclusi ovviamente :)

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    2. ma bisogna vedere se la factotum è compresa (tra gli esclusi) e se è concorde

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  2. mi piacerebbe che la rivoluzione avess euna voce che si potesse sentire... mi piacerebbe essere parte di una rivoluzione canterina ed elegante, una ricoluzione che non usa pugno ma carezza... sono utopista nell'animo....

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    1. hai qualche predecessore illustre, da gandhi a mandela, da malcom x al dalai lama.
      donne meno, ma l'anno scorso ne hanno premiate tre in un colpo solo.
      prendi tre (nobel per la pace) al prezzo di uno.
      è un modo possibile, anzi anch'io mi sento più pacifica che bellica e, per finire direi che allora Tracy ti corrisponde piuttosto bene!

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