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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 9 novembre 2012

il re sacerdote

la lingua maldicente è indizio di mente malvagia (publio siro).
e va bene, allora lo sarò pure, sebbene parlando di chi usa la lingua per mal dire, penso di fare un peccato di riflesso che comunque in quanto atea al più giudico un mero esercizio di insano cinismo e malsana ironia.

ignorando di esser nato sia re e sia sacerdote e di avere le doti di entrambi, vive in uno scorrere di eventi tal quali erano usi ai suoi tempi, sognando al più qualche viaggio per mari e spiagge incontaminate, con quel cappio al collo che ogni volta lo riportava nel suo habitat urbano.
poi un giorno decise di tagliar le gomene e spiccò il salto verso la libera professione.
e lì ebbe il primo sentore di essere nato con il nobile sangue di re, ma qualcosa gli diceva anche che doveva esser fatto altro perchè il mondo si accorgesse del suo lignaggio e gli mostrasse devoto asservimento.
devoto? "ma allora" si disse "sono sia re e sia sacerdote!"
e infatti si mise a predicare di come, a suo modo di vedere, diventare maggiormente arbitri della propria esistenza fosse qualcosa di unico e raro che solo lui era in grado di poter pienamente vivere e praticare.
si fece sì aiutare da qualche esempio di goffi adepti e imitatori, ma solo per poter meglio sermonare chi gli faceva presente che c'era un bel po' di fumo intorno alla sua santità.
"ma come?" rispondeva "vedete bene come sia per tutti possibile vivere con poco o con niente e riuscire a fare ciò che si vuole!"
il suo pensiero iniziò a circolare e in molti lo invitavano nei migliori salotti di quel tempo. 
lui andava a ripetere con aria svogliata e annoiata il suo mantra, poi intascava il compenso e tornava nel suo antro a contare i denari per poi dire a tutti che in fondo erano pochi e di quanto fosse bravo a farseli bastare.
intanto nei sogni cominciarono ad apparire desideri di ben altra natura. sogni di gloria, sogni di barche sempre più grandi e di isole sempre più irraggiungibili a chi disponeva dei mezzi che lui millantava.
la barca faceva acqua da tutte le parti, ma lui, indomito, continuava a professare ai ricchi come ai poveri quanto il mondo si sarebbe messo a girare in altro modo se ognuno lo avesse imitato.
buddha, impietosito gli mandò una dakini per illuminarlo, ma il re sacerdote sulle prime parve prestarle attenzione, forse incuriosito soltanto dalla possibilità di usare le sue parole come migliori stratagemmi con cui incantare il suo pubblico, poi, credendosi non visto, la visitò spesso portandosi via ogni volta qualcosa e senza mai corrisponderla, infine staccò la spina e quel mondo in cui era stato perse ogni traccia di lui.
si dice avesse in animo l'idea di formare un partito di schede nere, di cavalcare con successo l'onda assenteista. del resto a quei tempi gli scandali avevano ben istruito chiunque sui vantaggi e sulle procedure per formare uno schieramento politico e raggranellare tutto il possibile a scapito del prossimo meno fortunato e meno dotato del suo scilinguagnolo.
gli dei dell'olimpo intanto si interrogavano su quale pena infliggere a quel re che si credeva un dio, ma Teti volle intercedere: "in fondo si tratta solo di un caso pertinace di avarizia, diamogli tempo. potrebbe ravvedersi e tornare a sentirsi solo quello che è, un umano che esercita la libera professione, risparmiando tutto il possibile per la pensione, un caso qualunque, semplicemente indorato di santità e carisma. smessi quei panni sono certa che potrà tornare tra noi come gli spetta per nascita".

4 commenti:

  1. Appunto. Tal quale! Il profilo combacia perfettamente.
    Paola

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    1. siamo proprio due streghe!
      eppure basterebbe si chiedesse: "ma io mi intervisterei?"
      voglio dire (e l'ho detto sui paralleli): ottimo sotto tanti punti di vista, basterebbe che tacesse sul sè, che poi in fondo come vive sono solo fatti suoi, invece tira sempre in mezzo aspetti su cui poi è attaccato perchè a molti risulta incongruente e così banalizza sè stesso e anche il suo ragionamento.
      poi, sai, io ho da dire anche su mauro corona un po' per gli stessi motivi, e corona è senza dubbio più riservato di lui:)

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  2. Sai che penso? Che servono, da parte sua, esempi più concreti di "cambiamenti di vita radicali". Facile dire che si può vivere con poco quando si è soli, senza figli ed una base economica che comunque da sicurezza.
    Ho un'amica qui a Rieti che ha perso il lavoro dalla notte al giorno. Proprio così! Ha staccato dallo notte questa mattina e oggi pomeriggio ha scoperto seguendo il notiziario regionale che la fabbrica (francese) dove aveva lavorato fino a qualche ora prima aveva deciso di chiudere e mandare a casa i quasi 200 dipendenti. Ora...che suggerimento posso dare a questa mia amica, quasi cinquantenne, separata, con due figli e un mutuo da pagare? Di mettersi a coltivare la terra così che con i suoi frutti ci può pagare le bollette, la rata del mutuo o i libri per l'istruzione dei suoi figli?
    Servono suggerimenti concreti e attuabili velocemente senza un gruzzoletto dietro le spalle perché queste persone qua non possono permettersi di perdere tempo a pensare e a organizzare il "cambiamento radicale" della propria vita per fare quello che più gli piace!
    Se andasse a intervistare la gente comune, la vera gente comune, ne uscirebbero ne più ne meno che le classiche "esterne" stile Santoro, Formigli o anche alla Gabanelli la domenica sera e che vediamo nelle trasmissioni "denuncia" (se così vogliamo definirle) e che ti lasciano l'amaro in bocca dopo averle viste, ma in tal caso...non potrebbe fare la parte ne del re ne del sacerdote!
    Notte. Paola

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    1. io sarei anche d'accordo sulla spartizione dei temi.
      gli contesto che voglia stare a giocare su più tavoli, mescolando cose che stridono tra loro.
      una cosa è il problema della tua conoscente, un'altra il grande tema del cambiamento.
      il primo è una emergenza, haimè ormai quasi abituale che come dico spesso equivale alla fine del mondo perchè segna una rivoluzione repentina rispetto alla quale solo gli individui dotati di super poteri possono riuscire a salvarsi.
      la seconda riguarda invece l'opportunità che chi ha la facoltà, i mezzi e la cultura può agire in tempi più lunghi, senza però ergersi a novello messia.
      tornando alla tua conoscente ovviamente anche a me mancano le soluzioni, in altri tempi forse sarebbe possibile ipotizzarne, oggi in effetti resta solo da sperare che le paghino la liquidazione e che quel poco di ossigeno basti a trovare una condizione di vita sostenibile attraverso un'altra occupazione, ovvio che dovrà ridimensionare le sue abitudini e forse svendere la casa, insomma affrontare una situazione complessa e dolorosa che le auguro di risolvere anche grazie all'aiuto di chi ha vicino.
      vado anch'io, ne riparliamo, 'notte

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