.
(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

martedì 6 agosto 2013

foschie d'estate


La strada tortuosa che da Siena conduce all'Orcia
traverso il mare mosso
di crete dilavate
che mettono di marzo una peluria verde
è una strada fuori del tempo, una strada aperta
e punta con le sue giravolte al cuore dell'enigma.

Reale o irreale, solare o notturna –
assorti ne seguivano
il lungo saliscendi
di padre in figlio i miei vecchi con un presagio di tormento.

Reale o irreale, solare o notturna –
interroga negli anni
la mente – e l'idea di vita le si screzia
d'un volto doppio imprendibile –
interroga il pianeta duro della landa,
i poggi bruciati, le sparse rocche.
E il vento, non so se dal tempo o dallo spazio, che frusta il sangue.

Pensieri tirati sulla corda
d'un'interrogazione senza fine
non lasciano vivere, non hanno risposta.
Lo intende bene lei passata da quelle dune.




Questa terra grigia lisciata dal vento nei suoi dossi 
nella sua galoppata verso il mare,
nella sua ressa d'armento sotto i gioghi
e i contrafforti dell'interno, vista
nel capogiro dagli spalti, fila
luce, fila anni luce misteriosi,
fila un solo destino in molte guise,
dice: “guardami, sono la tua stella”
e in quell'attimo punge più profonda
il cuore la spina della vita.
Questa terra toscana brulla e tersa
dove corre il pensiero di chi resta
o cresciuto da lei se ne allontana.
Tutti i miei più che quarant'anni sciamano
fuori del loro nido d'ape. Cercano
qui più che altrove il loro cibo, chiedono
di noi, di voi murati nella crosta
di questo corpo luminoso. E seguita,
seguita a pullulare morte e vita
tenera e ostile, chiara e inconoscibile. 





La terra senza dolcezza d'alberi, la terra arida 
che rompe sotto Siena il suo mareggiare morto
e incresta in lontananza
(inganno o verità,
miraggio o evidenza –
insidia a lungo la mente
una tortura di dilemma) sperdute torri, sperdute rocche
è un luogo non posseduto dal senso, una plaga diversa
che lascia transitare i pensieri
però non li trattiene, non opera come ricordo, ma come ansia.

Inganno o verità, miraggio o evidenza –
Smarriti ne seguivano i lineamenti
con la testa rialzata sopra i quaderni
trasmettendosi oscura una domanda
e un indecifrato avvertimento i miei compagni di banco.
Inganno o verità, miraggio o evidenza –
sarebbe poi negli anni
tornata spesso la mente al suo non sciolto enigma.
E nel sangue la febbre,
nella febbre la fiamma
d'un'aspettazione incolmabile – ne sai niente? 




le poesie sono di Mario Luzi, le foto sono tratte dal sito Tuscany Crossing Gallery.
la scelta di selezionare immagini in cui è presente la foschia deriva da un particolare osservato ieri sera nel panorama collinare in cui la sua presenza faceva sì che il tutto risultasse ovattato da un insolito alone misto di romanticismo e mistero.
scelta felice, a mio avviso, dato che del sito (patrimonio dell'umanità unesco dal 2004), per quanto belle, le foto (che vale comunque la pena di ingrandire) rendono meno merito che dal vero.

2 commenti:

  1. ma vuoi fare un post per ogni sito italiano un'esco?
    (l'apostrofo è colposo)

    non ti passa più tetris

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sì. mi pare una bella idea (prima che scompaiano).
      e poi è tempo di ferie, ognuno va dove vuole, no?
      sono meno di cinquanta, quindi ci vorrà un po' anche perché verranno sicuramente intervallati da qualche altra amenità:)

      Elimina