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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 24 ottobre 2013

sindrome di Kessler



invasione aliena?
no.
è l'immagine (fuori scala) che ESA (agenzia spaziale europea) ha elaborato per rappresentare l'affollamento di satelliti artificiali (e loro detriti) in orbita intorno al nostro pianeta.
a lanciare il primo l'allarme, nel 1991, Donald J. Kessler da cui prende nome la sindrome.
la buona notizia è che gli scienziati si sono finalmente posti il problema, quella meno buona è che non hanno idea di come risolverlo.
nel frattempo ci si interroga su dove andrà a cadere Goce onore e vanto dell'industria aerospaziale italiana che, esaurito il compito, ha esaurito anche il carburante e da settimane sta precipitando, fuori controllo, verso il pianeta che l'ha originato.
(ironia della sorte vuole che l'apparato servisse proprio per studiare gli effetti gravitazionali).
ora, da ignorante quale sono, mi dico: ma possibile che la maggior parte delle imprese umane dell'uomo moderno creino più effetti collaterali indesiderati che benefici?
sedicimila gli oggetti volanti
ventimila i detriti superiori ai dieci centimetri
cinquecentomila quelli inferiori
e svariati milioni quelli al di sotto del centimetro.
poi c'è la 'sabbia' ma contare i granellini è ovviamente impossibile.


per saperne di più click

4 commenti:

  1. uhmmm come nel film gravity che ho visto al cine ... ma meritava solo la visione sul sito delle meraviglie :) detriti spaziali... presto avremo gli anelli come saturno. fico.
    intanto l'isola di plastica al centro dell'altlantico è aumentata ... sommersi dalla spazzatura..la civiltà del riciclo porra un limite a tutto ciò ...(?)

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    1. beh, intanto a dimostrazione del fatto che si è accesa la sensibilità verso il problema ne mandiamo su altri milleduecento nei prossimi dieci anni (sempre senza dotazioni di recupero).
      l'isola di plastica... ci si potrebbe fare un pensierino... una bella piattaforma per la raccolta e trasformazione, ma siccome si è formata su rotte inusuali, occhio non vede, cuore non duole.

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  2. Ci organizziamo per la differenziata o mandiamo il tutto nella terra dei fuochi per non destar clamore? ;-)
    Un abbraccio.

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    1. vedrai che prima che si trovi una soluzione, si risolve tutto con l'autocombustione...

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