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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 28 novembre 2013

Ok, glass

debuttano anche nelle piazze italiane i Google Glass... sulla carta tutto bene, straordinarie prestazioni, innovative applicazioni, inenarrabile multifunzionalità, estetica apprezzabile, interattività estrema, e chi più ne ha più ne metta.













c'è da esserne sicuri, a inizio 2014 se ne vedranno tantissimi in giro di quegli sguardi un po' così che abbiamo noi che abbiamo visto il mondo guardando Google...
predestinati come il nuovo messia, a spazzare via le obsolete abitudini di utilizzo di complicati e voluminosi marchingegni come cellulari, tablet, addirittura videocamere.
capaci di ridicolizzare le antiquate forme di auto celebrazione quali la pubblicazione di semplici foto o video sul proprio profilo FB, e risolvere con un battito di ciglia, ogni qualsivoglia problema di ripresa e immediata riproduzione e diffusione di qualsiasi stronzata capiti sotto al naso.
ovvio c'è già più di un fortunato (coglione) che già li possiede e magari si è sposato apposta per potersi recare all'altare indossandoli tra il giubilo e l'invidia degli invitati e l'orgoglio della novella sposa...
ma c'è anche chi ha osato di più riuscendo ad aggiudicarsi la prima multa per guida con gli occhiali delle meraviglie.
e così, guardarsi negli occhi (strabici) sarà tutto un gioco di macro spietate sulla ruga o sulla cispa raggrumata sulla palpebra perché suppongo che i possessori difficilmente riusciranno a liberarsi di questa ultima diavoleria fosse anche per un tête a tête o glass to glass che dir si voglia.
a questo punto tanto vale passare direttamente al microchip sotto pelle che almeno potrebbe preservarci dalle musate contro a un muro (quando va di lusso, un muro) orientandoci più direttamente e senza troppi intoppi verso il famoso baratro che, per quanto ci sforziamo, riusciamo ancora a evitare.

scopro adesso che mancava ancora un passaggio... ci ha pensato la Sony con il brevetto di un cappello o, più probabilmente, sarà una parrucca 'intelligente', super accessoriata, con tanto di GPS che invia 'scosse' così da orientare e dirigere il/la portatore/trice...
a questo punto è certo: gli alieni esistono.
siamo noi.

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