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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

domenica 5 gennaio 2014

"Salvatico è quel che si salva" (Leonardo da Vinci)


dell'opera multimediale curata dal regista Peter Greenaway esiste anche il video del backstage.

Del cenacolo vinciano, patrimonio unesco dal 1980, restano solo poche tracce sparse tra restauri indigeribili e l'accanimento delle disgrazie che hanno afflitto il capolavoro leonardesco.

Se nonostante l'ambientazione infelice, gli interventi distruttivi, lo scempio del tempo e degli uomini, l'ultima cena, conserva fascino e interesse lo si deve unicamente al fatto che le vere opere d'arte "riescono a trasmettere" a prescindere.
Qualcosa di impercettibile che fa sì che dell'affresco non esista una foto uguale all'altra e nessuna capace di renderne la realtà.



Ciò detto, un particolare del prima e dell'adesso che parla da solo.

7 commenti:

  1. eh però .. anche Leo c'ha messo del suo, lo dipinge ad acquarello. Secondo me doveva durare poco perchè i frati gli stavano sul cazzo.

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    1. eh tu ci scherzi, ma l'hai sentita quella teoria per cui la sindone sarebbe opera sua?
      non ne hai parlato con tatofrancesco durante la vostra ultima telefonata?

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    2. azz... trovo sempre occupato!
      sulla sindone... se ne dicono tante... se non ricordo male hanno fatto anche il test del dna che ha escluso che si tratti di un dipinto, ma tutto può essere.

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  2. Le mani di Gesù dipinte da Leonardo nel Cenacolo, uniche nel dipinto, una con la palma verso il basso e l’altra verso l’altro indicano che Gesù era ambidestro come naturalmente era Leonardo e in parte Michelangelo Buonarroti? Non a caso Andy Warhol, genio anche lui, riprodusse, oltre il Cenacolo, serialmente la Gioconda e Marilyn che richiamano lo stesso volto archetipo. Cfr. ebook (amazon) di Ravecca Massimo: Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

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