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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

mercoledì 9 aprile 2014

diritto_dovere

lo insegnano fin dall'asilo.
ma sono ancora molti i Paesi dove le elezioni sono una pratica sconosciuta, quelli in cui si sa che vengono pilotate dai brogli, quelli dove sono ammessi solo determinati cittadini e altri ne sono esclusi come appartenessero a una razza diversa da quella umana e, infine, quelli dove il suffragio è universale e tutto è apparentemente regolare.
questi ultimi Stati hanno compiuto un lungo percorso per arrivare a questa eccellenza democratica eppure cosa succede?
aumenta il numero degli astenuti.
Per inciso, l'affluenza alle europee del 2009 è stata del 43% sul totale dei Paesi membri e pari al 65% in Italia.
ora, ci sono tre ipotesi: 
la prima è quella che riguarda il numero dei cittadini a cui è stato sospeso o definitivamente tolto il diritto dovere al voto
carcerati e/o soggetti che sono stati condannati e puniti per la loro indegna condotta ecc. e a vedere le malefatte che affliggono gli innocenti e il crescente malaffare diciamo che quel 40% pare del tutto giustificato, benché suoni ironico il destino che proprio ai più abietti venga negato il consenso dei loro più maldestri compari.
la seconda teoria deriva dalla profezia dei Maya e cioè che effettivamente in molti siano già passati a una quarta o a una quinta dimensione e, quindi, siano oltre le misere vicende umane.
la terza è di natura sociologica.
poiché, in pratica, a parte gli addetti ai lavori, pochi sono in grado di capire, interpretare e condividere nè la politica, nè i partiti che la esercitano, nè il nesso tra questi e gli effetti che producono sulla loro esistenza, se ne disinteressano.
in effetti, se una persona è come me esclusa dai giochi, come può riuscire a sentirsi rappresentata che so? da un Tardelli eletto al parlamento europeo?
quindi, in teoria, tutti (in Italia) hanno il diritto di voto ma, siccome dei voti di quelli che risultano insignificanti agli occhi dei pretendenti al seggio, importa niente, siamo di fatto come fossimo ai tempi dei tiranni, delle oligarchie e dei Re Franceschiello.
e si scandalizzano pure, come se la colpa dell'astensionismo fosse degli astenuti considerati come una sottospecie umana, incivile e asociale.
ora, io vorrei il prossimo 25 maggio esercitare con senso del dovere, il mio diritto.
per altro le europee sono concomitanti con l'elezione del nuovo primo paesano.
peccato che ad oggi sia ignoto chi siano i candidati sindaco, tanto quanto mi risultano sconosciuti quelli europei e i loro programmi.
in pratica ho un'infinità di motivi per stare a casa, ma niuno che me ne dia per convincermi ad andare a votare.
quello che so per certo è che nessuno si accorgerà del non voto, perché quello che interessa è la corte.
è di questo che si stanno occupando un po' tutti i partiti perché mai come alle prossime elezioni il risultato segnerà la vittoria o la sconfitta dei contendenti in patria (come se si votasse alle politiche) e pazienza se, comunque vada a finire, c'è tutto un mondo intorno tagliato fuori dai giochi.






Cronistoria elettorale nazionale

1848: legge elettorale emanata da Carlo Alberto per il Regno di Sardegna (modificata in modo marginale nel 1859) garantisce il diritto di voto esclusivamente agli uomini con più di 25 anni d’età, che sappiano leggere e scrivere e che paghino 40 lire di imposta diretta. Magistrati, professori, ufficiali votano gratis.
Giornalieri, quasi tutti i piccoli proprietari, mezzadri e fittavoli, tutti gli operai, quasi tutti gli artigiani e lo strato inferiore delle classi intellettuali: esclusi.
Morale: nel 1871, in Italia (25 milioni di abitanti), gli elettori iscritti erano 530 mila (1,98%).
1882: La sinistra (salita al potere nel 1876) estende il diritto di voto ai cittadini che abbiano compiuto 21 anni o che abbiano superato con buon esito i primi due anni della scuola elementare.
Morale: alle elezioni del 1886 gli elettori per censo furono 618.666 (25, 56% sul totale degli aventi diritto al voto) e quelli per capacità 1.801.661 (74,44%). 

Il corpo elettorale arrivò al 9,8%, ma dato il dislivello di analfabetismo tra Nord e Sud, nel 1890 gli elettori saranno: 10,4% al Nord, l’8,2 al Centro, il 7,7 al Sud e il 7,6 nelle isole.
1894: i tumulti dei giornalieri siciliani e il diffondersi del movimento socialista nell’Italia settentrionale e centrale sollevano un’andata di panico nelle classi benestanti. Una nuova legge elettorale ordina una “epurazione straordinaria” delle liste elettorali.
Il numero degli elettori scende a 2.160.000 (6,89% della popolazione).
1912: viene introdotto il suffragio universale maschile. L’elettorato attivo viene esteso a tutti i cittadini maschi di età superiore ai 30 anni senza alcun requisito di censo né di istruzione, restando ferme per i maggiorenni di età inferiore ai 30 anni le condizioni di censo o di prestazione del servizio militare o il possesso di titoli di studio già richiesti in precedenza.
 Il corpo elettorale sale al 23,2% della popolazione (pari a 8.672.000 di aventi diritto). 

1919: in un contesto profondamente mutato e provato dalla prima guerra mondiale, la prima 'proporzionale' apre ai minorenni purché ex combattenti.
Votanti 56,6% dei 10.235.874 iscritti.
1924: anche per Mussolini possono votare i minorenni purché sposati con figli e che risultino essere 'elementi utili e attivi per la Nazione'.
Voti validi: 7.175.502 su 12.067.275 aventi diritto (affluenza 63,10%)
1946: il suffragio è esteso alle donne. Iscritti a votare 28.005.449, votanti 89,08%.
1975: si vota a partire dai 18 anni. Iscritti 40.423.131, votanti 93,4%.

Con il 'Mattarellum' le percentuali di voto saranno: 86,31% nel 1994, 82,91% nel '94 e 81,4% nel 2001. Con il 'Porcellum': 83,6% nel 2006, 80,5% nel 2008 e 75,19% nel 2013 quando viene dichiarato incostituzionale e sostituito dall'Italicum (forse, chissà!?)

Fonte rielaborata e integrata.

4 commenti:

  1. c'era una bella critica al sistema elettorale nel gattopardo, che è passata solo nella versione francese mentre è stata censurata in quella italiana
    indicativa della situazione italiana
    https://www.youtube.com/watch?v=d-kju1v2TCE

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  2. apperò!, il film ha ben 50 anni!
    mi comprerò un asino allora... forse così troverò un motivo per andare a votare...

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    1. che visti i risultati ... sono proprio loro a votare

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    2. che disastro.
      sono sempre stata contraria all'astensionismo, ma l'istinto di sopravvivenza sta prevalendo sull'intelletto.

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