momentaneamente: the pangolin

domenica 31 agosto 2014

the pangolin

che spettacolo sto formichiere.
è un mammifero schivo e solitario, ha le scaglie e cammina in modo buffo, ha una lingua lunga 30 cm (lui arriva al massimo a un metro) ed è una specie protetta in via di estinzione, ma i bracconieri cinesi gli danno la caccia per mangiarselo e/o curarsi.

Marianne Moore gli ha dedicato una bella e lunga poesia di cui ahimè manca una traduzione (on line) in italiano.

2 commenti:

Pier31 agosto 2014 alle ore 11:36
ihih la traduzione te la faccio io con il google traslate. così ti fai due risate, oggi sono così, un p0' puttano e un po' ecuadoregno :P

La Pangolin
Un altro animale corazzato scala
lappatura scala con abete-cono regolarità fino a quando non
formare la centrale ininterrotta
fila coda! Questo vicino carciofo con la testa e le gambe e
graniglia attrezzata ventriglio,
la notte in miniatura ingegnere artista è,
sì, replicazione di Leonardo da Vinci
impressionante animale e igienica di cui raramente sentiamo.
Armatura sembra in più. Ma per lui,
la chiusura orecchio-ridge-
o orecchio nudo leccare anche questo piccolo
eminenza e allo stesso modo sicuro
contrarre naso e degli occhi aperture
impenetrabilmente richiudibile, non sono; -a vero formichiere,
Non scarafaggio-mangiatore, che sopporta
estenuanti escursioni solitarie attraverso un terreno sconosciuto di notte,
ritorno prima dell'alba; passo al chiaro di luna,
sulla luna peculiarmente, che l'esterno
bordi delle mani possono sopportare il peso e salvare il
artigli
per scavare. Serpentined su
l'albero, disegna
lontano dal pericolo unpugnaciously,
senza suono, ma un sibilo innocua; conservazione
la fragile grazia del Tommaso-
di-Leighton Buzzard Abbazia di Westminster in ferro battuto
vite, o
si rotola in una palla che ha
potere di sfidare tutti gli sforzi per srotolarlo; fortemente intailed, pulito
testa per il core, il collo non rompere, con i piedi arricciate-in.
Tuttavia egli ha scale a prova di puntura; e nido
di rocce chiusa con la terra da dentro, che egli può
quindi scurire.
Sole e luna e il giorno e la notte e l'uomo e la bestia
ciascuno con uno splendore
che l'uomo in tutta la sua bassezza non può
mettere da parte; ciascuno con un eccellenza!
"Temendo ancora da temere," la corazzata
formichiere incontrato dal driver-formica non torna indietro, ma
inghiotte quello che può, la spada, lusingato
leafpoints orlato sul set coda e carciofi gambe e
corpo-piastre
tremando violentemente quando si vendica
e sciami su di lui. Compatta come la frangia frange avvolta
sul cappello-tesa di testa di ferro cava di Gargallo di un
matador, egli cadrà e volontà
poi a piedi
illeso, anche se unintruded su,
lavora con cautela l'albero, aiutato
dalla sua coda. Il gigante-pangolin-
coda, strumento di grazia, come puntello o mano o scopa o ascia, punta come
proboscide di un elefante con la pelle speciale,
non si perde in questa uninjurable-ant e pietra-deglutizione
carciofo che sempliciotti pensato una favola vivente
che le pietre avevano nutrito, mentre le formiche avevano fatto
così. Pangolini sono animali non aggressivi; tra
tramonto e giorno hanno la non unchain-come macchina-like
forma e scorrimento senza attrito di una cosa
fatta aggraziato da avversità, con-
versità. Per spiegare la grazia richiede
una mano curiosa. Se ciò che è a tutti non erano sempre,
perché sarebbero quelli che abbellito le guglie
con gli animali e si sono riuniti lì a riposare, il lussuoso freddo
posti-una pietra bassa monaco e monaco e monaco, tra l'
così
ingegnose tetto-supporti, hanno asservito a confondere
grazia con un modo gentile, il tempo in cui a pagare un
debito,
la cura per i peccati, un uso aggraziato
di ciò che sono ancora
montanti di pietra approvati dirama in tutta
perpendicolari? Una barca a vela
Era la prima macchina. Pangolini, fatte
per muoversi tranquillamente anche, sono modelli di precisione,
su quattro gambe; sui piedi posteriori plantigrado,
con certe posizioni di un uomo. Sotto il sole e la luna,
uomo asservimento
per rendere la vita più dolce, lascia la metà della pena fiori
avendo,
la necessità di scegliere saggiamente come usare la sua forza;
una carta-maker come la vespa; un trattore di prodotti alimentari,
come la formica; spidering una lunghezza
di web da scogliere
sopra un torrente; in combattimento, mechanicked
(...)
RispondiElimina
Risposte

Aggiungi commento

silenziosamente

La società contemporanea teme il silenzio, sente la necessità di coprirlo, annullarlo, negarlo creando città rumorose, luoghi di ritrovo frastornanti, momenti di solitudine anch’essi fitti di suoni (il cellulare che squilla, la musica dell’iPod nelle orecchie...).

Forse perché spesso silenzio diventa sinonimo di solitudine, isolamento, vertigine di vuoto. Eppure una lunga tradizione, che affonda le sue radici in un tempo lontano, dice che è ricchezza e non mancanza, pienezza anziché vuoto, gioia piuttosto che tristezza, nascita invece di morte.

Oppure accidia (ovvero: indolenza, inerzia, negligenza, tedio, ansietà del cuore) una forma di torpore o, secondo la traduzione della parola greca da cui origina, uno stato di noncuranza (a=non e kedos=cura), una mancanza di affezione, un senso opprimente di vacuità accompagnato da una strana noia irrequieta e insoddisfatta che prende di mira in particolar modo le persone solitarie e le assale specialmente nelle ore del mezzogiorno… continua a leggere

Henry Miller su Anais Nin

Sei così pronta, così intelligente.
Ma non mi fido della tua intelligenza.
Tu crei uno schema meraviglioso, tutto è al suo posto, e sembra chiaro in un modo assolutamente convincente, troppo chiaro.
E intanto, dove sei tu?
Non sulla chiara superficie delle tue idee, no, tu ti sei già tuffata più a fondo, in regioni più oscure, così uno pensa che tu gli abbia dato tutti i tuoi pensieri, ma lo immagina soltanto che tu ti sia svuotata in quella chiarezza.
Invece ci sono strati e strati - sei senza fondo, insondabile.
La tua chiarezza è ingannevole.
Sei la pensatrice che suscita in me più dubbi, più confusione, più turbamento.

epicuro

La carne non ammette limiti nel piacere, e il tempo che serve a procurarle tale piacere è anch'esso senza limiti. Ma il pensiero che ha appreso a ragionare intorno al fine e al limite di ciò ch'è pertinente alla carne, e che ha soppresso il timore dell'eternità, ci rende possibile una vita perfetta, per cui non sentiamo più l'esigenza di un tempo infinito: esso non rifugge dal piacere ne, quando le circostanze ci portano al momento di uscire dalla vita, può dire di andarsene avendo tralasciato qualcosa di ciò che rende questa ottima.