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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 4 dicembre 2014

indagini in corso

pare che la soluzione della vicenda stia per arrivare nonostante le complicazioni degli accertamenti e delle verifiche scientifiche che sono valse l'immunità al delitto di qualche mese fa qui in valle, ai danni di una collega di diligenza ben nota e apprezzata dalle comari.
un avvenimento tanto choccante da impedirmi di per darne anche solo un accenno fino ad oggi.
un caso che sicuramente un Maigret o un Poirot avrebbero risolto e che invece resta per ora insoluto grazie ai rilievi scientifici.
ennesimo caso in cui invece di semplificare il compito dell'accusa, dna e ammennicoli vari intralciano e invalidano prove, alibi e moventi.
pare infatti che a causa dell'intervento di un estintore sul luogo del crimine, le tracce di quel delitto siano cancellate o tanto deteriorate da risultare inutilizzabili e così, principale indiziato a casa e indagini forse archiviate, dato che nessuno sa come siano andate a finire.
la vicenda che invece pare stia arrivando all'epilogo è più recente, pochi giorni fa.
il corriere della sera è il più accanito sostenitore della presunta complicità materna della piccola vittima.
come spesso accade il colpevole è un famigliare e anche a vedere la vicenda da fuori, quel 'cacciatore' tutto sembrava altro che un pedofilo assassino.
così pulito, pettinato, con i baffi ben curati, quasi senza accento e una fisionomia da ex casanova della trinacria che al più ha da nascondere alla moglie una scappatella con l'ambulante di un banchetto del mercato del paese vicino.
poi posso sbagliarmi, ma a istinto il mio occhio si è subito fatto torvo davanti alle prime immagini della famiglia affranta ed esageratamente esagitata a sole due, tre ore dalla dolorosa sparizione.
e quando poi leggo dell'agitazione procurata da una lezione per l'uso del bimbi, la condanna pende inesorabile sul capo della giovane scriteriata che, ben sapendo che quella mattina i fatti siano un bel po' più articolati di come li ha descritti, persiste imperterrita a sostenere una tesi lineare e (pare) già smentita dai riscontri che fanno emergere come il figlio invece che a scuola sia in procinto di tornare sulla via di casa.
e allora, dico io: quando ci torni e lui non c'è che fare?
andare al corso e tornare a prenderlo in un luogo dove sicuramente è impossibile trovarlo è la cosa più stupida e sospetta che si possa fare.
probabilmente gli inquirenti sperano che qualcuno si tradisca e, male che va, si aspetteranno i risultati della scientifica sulle tracce lasciate sul bambino, ma anche così, il caso di brembate è solo uno degli esempi, è incerto che si giunga a una sentenza di condanna.
il dato che la presenza del dna dovrebbe avvalorare, perde spesso di consistenza grazie ai cavilli procedurali e ai vizi di forma dell'iter giudiziario e allunga i tempi della sentenza gettando in disgrazia chiunque venga coinvolto a qualsivoglia titolo nelle vicende criminali.
sembra un po' come se la colpevolezza (o l'innocenza) siano tali solo se comprovate da riscontri 'artificiali' così che, solo se sgozzo qualcuno a favore di telecamera posso essere incriminato.
eccezion fatta per le caste superiori.
lì i riscontri ci sono, ma chissà come mai, quelli tornano sempre a delinquere e a restare impuniti.

4 commenti:

  1. azz pure io ho un'ascia in casa ... dovrò necessariamente fare lo squilibrato mentale, oppure entrare in politica, oppure lasciare commenti alla CdC

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    1. che poi, ovviamente, chiunque abiti in campagna ha un'ascia.
      che storia.
      pensa che l'hanno rimandato a casa, senza utenze, mezza bruciata, coi mobili sfasciati e più nessuno che gli badi.
      roba che se è (come penso) innocente, è un miracolo che non abbia ancora compiuto un gesto insano.

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