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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

sabato 13 dicembre 2014

Urbino, in quel palagio che s’addossa al monte, ove Coletto il Brabanzone tessea l’Assedio d’Ilio, ogni Stagione l’antica istoria tesse azzurra e rossa.

(titolo tratto da Le città del silenzio, G. D'Annunzio)

fondata dai romani nel 41 a.C. la città (patrimonio dal 1998) trova il suo massimo splendore nella prima metà del secondo millennio soprattutto grazie ai Montefeltro.
Federico da Montefeltro
passato il 1500, essendo rimasti senza eredi, la dinastia passa ai Della Rovere e lì inizia il declino con il trasferimento della sede della corte da Urbino a Pesaro fino alla morte dell'ultimo duca che vede il passaggio della città allo Stato Pontificio e più tardi il suo saccheggio ad opera di Napoleone.
restano le vestigia dell'antico fausto, frustrate dalla mancata assegnazione a capitale della cultura 2019 soffiatole da Matera, i nasuti ritratti di Federico e le altre opere pittoriche di illustri artisti.
da Piero della Francesca e Raffaello a Bramante e Francesco di Giorgio Martini.
vivi e vegeti gli urbinati: Valentino Rossi e Raphael Gualazzi e un primato: quello di ospitare studenti in numero pari a quello dei residenti grazie a una rinomata università (tra le prime nate in Italia, esattamente la terza dopo Bologna e Modena, nel 1215).

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