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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 27 febbraio 2015

Qui rimane la chiara, penetrante trasparenza della tua cara presenza*

ho scelto questa serie di video, ma in rete se ne trovano diversi, perché pensavo alle diverse forme di 'reazione' ai sistemi dati nel tempo e mi son chiesta se, alla luce del mio attuale pacifismo estremo, quell'ammirazione per Ernesto Guevara de la Serna andasse ridimensionata.



invece no. evidentemente è vero che quello che conosciamo da piccoli resta impresso e immutato nella memoria e nel cuore.
è stato ucciso che avevo dieci anni e francamente mi chiedo quanto ne potessi sapere allora di sogni di libertà e di sud america, eppure mi ricordo benissimo di quando è morto e del dispiacere che ho provato.
si sa che prima di liberare i prigionieri li curasse e che avesse alti ideali, ma resta che anche lui ha a sua volta ucciso, tuttavia è morto perché comunista.
i regimi hanno sopportato e sopportano di tutto, ma i comunisti no.
quelli li trovano sempre e in fretta, con loro sono irremovibili e tenaci, perché non sono funzionali alle loro strategie e alle loro politiche.
narcotrafficanti, califfi vari, talebani, ecc, li trovano solo quando sono diventati inservibili e appena vengono rimpiazzati da un nuovo 'fenomeno' fanno finta di farli fuori o almeno cercano di farcelo credere.

*Hasta siempre (testo e traduzione)

4 commenti:

  1. l'ho sempre guardato come ad uno stereotipo di una certa generazione, il Che, gli Inti illimani, forse abusato, forse di moda. Esibito. Questo mi sono spesso detto, esibito da molti come Io sono Charlie, probabilmente scrostando si trova il vero motivo della rivolta, i valori che lo hanno spinto alla lotta.
    Temo sempre che questi simboli siano travisati, a scapito di valori di comodo.

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    1. sicuramente travisati.
      l'ho visto persino su una bandiera di casa pound.

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  2. ieri sono capitato su una frase de La pelle di Malaparte, lo stanno leggendo su Radio rai3 ... parlava di quanto gli dessero fastidio quei liberatori che se ne stavano nascosti nelle cantine pronti a saltar fuori a cose fatte, freschi e puliti, pronti a guardare con sufficienza quelli che avevano combattuto, stanchi e sporchi ... in poche parole quelli che sono sempre pronti a saltare sul carro del vincitore, cosa vigliacca che adombra la vittoria ... e forse fa anche molto comodo ai vinti

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    1. in questo senso posso stare tranquilla perché sicuramente il carro su cui sceglierei di salire difficilmente vedrà mai la vittoria, fosse anche quella di pirro...

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