pare che il primo anno bisestile sia stato il 45 a.c. e cioè quello in cui cominciò ad applicarsi il calendario giuliano.
la cosa fu molto complicata, tanto che il successivo fu chiamato annus confusionis, e fu seguito da un lungo periodo di aggiustamenti e correzioni che sono certa tolsero il sonno a cesare che aveva sì idee piuttosto chiare in merito, ma era dotato di una schiera di 'esecutori' parecchio sordi e, per vari motivi, distratti.
tutta la questione dell'adeguamento dei calendari allo scorrere del tempo è complicatissima a prescindere dalle etnie e dalle tradizioni (click) tanto da parermi strano che in nome di una unificazione o predominio si siano scampate guerre atomiche e di religione.
se il calendario gregoriano è universalmente applicato nelle relazioni internazionali, sono molti i popoli che ne affiancano uno 'tradizionale', l'iran ad esempio ne usa altri tre: quello lunare islamico per le esigenze di culto, uno di tipo liturgico per i seguaci di Zoroastro e quello tradizionale persiano per gli usi quotidiani.
poi c'è la questione dell'ulteriore aggiustamento in base a cui ogni 100 anni si toglie un anno bisestile.
in pratica l'anno è bisestile quando è divisibile per 4, e secolare bisesto quando è divisibile per 400 (com'è stato per il 2000).
ciò nonostante da sempre l'uomo rincorre la precisione, tentando di far coincidere il proprio concetto di tempo con quello imposto dalle leggi del cosmo, senza riuscire a ottenerla.
sulla nomea funesta dell'anno bisestile c'è un lungo e divertente spiegone qui.
personalmente ritengo che il 29 febbraio equivalga a un anno in più della mia età biologica, dato che i quattordici bisesti trascorsi (quasi quindici) in quella anagrafica mi pesano per un totale approssimativo pari alla somma dei due.
Nessun commento:
Posta un commento