.
(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 10 dicembre 2015

(quasi) tutti in cenere

avrei detto che esistessero Paesi senza la presenza di cimiteri, ma credo di sbagliare.
a un certo punto, anche nelle culture tradizionalmente legate ai culti di dispersione dei resti, si deve essere insinuata la tentazione di conservarli in qualche forma e in qualche dove.
l'unica eccezione pare essere quella legata alla religione indù, secondo la quale il defunto troverà pace solo una volta che le sue ceneri saranno disperse in un fiume sacro, ma comunque esistono cimiteri indiani (per lo più militari, uno di questi è a Forlì).
il rito funerario più complicato direi che è quello giapponese e prevede la cremazione. il cimitero più grande del Paese nipponico è quello di Okuno_in dove trovano posto alcuni settori 'sponsorizzati' (quando si dice attaccamento alla ditta), Panasonic, Kirin Group, Nissan, Ucc e altri, per gli ex dipendenti.
altrettanto affascinante è la procedura cinese antica ormai soppiantata dalla cremazione, per ovvi motivi di spazio (click). la foresta di Confucio (a Qufu, nell'est della Cina), è considerata il più grande, il  più antico e il meglio conservato cimitero monumentale del mondo.
ho trovato poco sui riti funerari di Yupik e Inuit e tutto mi fa supporre che i defunti, alla fine dei tre giorni di riti sciamanici, vengano tumulati alla bell'e meglio, con tutti i rischi comportati dal progressivo disgelo dei loro luoghi di origine.
e poi c'è il rito tibetano, il più 'ecologico', dicasi: funerale celeste.
nell'oceania il rituale antico è ancora più truce dato che le spoglie (pare) venissero ingurgitate dagli astanti, il che mi ricorda che anche i riti antropofagici appartengono un po' a tutte le ascendenze del genere umano.
dunque la cremazione pare essere l'unico elemento comune e trasversale un po' in tutte le usanze funebri.
tutte tranne due.
la prima: quella islamica dove è espressamente vietata.
e ci sarebbe quindi da domandarsi come mai si ricorra così spesso all'autoesplosione, se non fosse che fare domande può suscitare inquietanti quanto indesiderate reazioni.
per la cronaca, il cimitero islamico più vasto è il Wadi_al_Salam in Iraq e dal 2010 ambisce a entrare nella lista dei patrimoni Unesco come il più grande al mondo (in effetti ospita cinque milioni di feretri...).
la seconda: in Africa dove, a quanto ho potuto leggere, non è praticata (ma in un lontano passato sì).
il vecchio continente è troppo vasto e variegato per attribuire un solo rituale alle diverse popolazioni, ma alcuni aspetti sono simili a quanto riassunto qui
per quanto riguarda i cimiteri, pochi e 'moderni' fatta eccezione per i siti archeologici egiziani.
comunque per ulteriori morbose curiosità, una buona sintesi è qui.
per il futuro si vedrà, ma già si intravedono nuove forme di 'smaltimento' corpi (defunti o viventi) che farebbero rabbrividire i Maya e di Erode un dilettante.

precedenti: 1 e 2

2 commenti:

  1. amabili resti e deplorabili gesti ... e soprattutto buon natale :P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. si può dire che si nasce tutti allo stesso modo, nel senso dei tre minuti che preludono al parto, ma si muore ognuno in modo diverso... e la scelta si amplia più progredisce la 'civiltà'.

      Elimina