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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

sabato 16 gennaio 2016

filosofia svizzera

chissà se qualcuno ha mai scritto un trattato sui quattro cantoni?
intanto c'è da dire che la svizzera è una delle nazioni più antiche.
si hanno traccia degli elvezi fin dal 58 a.c. e la costituzione della confederazione è datata 1291.
i dettagli sintetici sono qui, ma una lettura veloce al file di wiki può essere utile.
una cosa che trovo particolarmente affascinante è la capacità di tenere il punto nonostante da sempre il paese abbia accolto molti di quelli che intendevano trasferirsi li e quindi le carte si siano mescolate e rimescolate continuamente.
e poi il fatto che riescano a far convivere con proverbiale precisione ed efficienza contraddizioni sia etiche e sia pratiche nonostante la babele linguistica.
neutrali sì, ma armati; caritatevoli sì, ma con tornaconto economico; direi pragmatici e opportunisti.

(copio e incollo dal Manifesto) l’accordo tra maggioranza e opposizione in Danimarca sulla proposta di legge che consente di confiscare i beni dei profughi per pagare le spese di accoglienza (stigmatizzata ieri da Bruxelles) ha fatto venir fuori la notizia  che in Svizzera una misura del genere è già praticata dal 1992. Lo ha rivelato la tv svizzero-tedesca Srf l’altra sera: nei centri di registrazione elvetici i richiedenti asilo devono consegnare alle autorità tutti i beni che eccedono il valore di 860 franchi (circa euro), per coprire le spese per le procedure d’asilo e del welfare. La televisione ha mostrato la ricevuta di un profugo siriano, che aveva dovuto consegnare la metà dei contanti che aveva in tasca. La Segreteria di Stato della migrazione ha confermato l’esistenza della procedura, sostenendo che la legge esige dai richiedenti asilo un contributo per i costi di soggiorno e per l’assistenza sociale e che «se una persona se ne va di sua volontà entro sette mesi, potrà recuperare il suo denaro e in caso contrario esso coprirà le spese». Poi, una volta ottenuta la residenza, dovrà versare il 10 per cento del suo reddito per un periodo di dieci anni, fino a un massimo di 15 mila franchi.

è un po' come se riuscissero a captare, in anticipo sul resto del mondo, le migliori opportunità da poter sfruttare per arricchirsi velandole di un alone di civile altruismo e umanità che li ponga al di sopra delle comuni beghe che affliggono i popoli oltre il loro confine.
immuni e indipendenti.
potenti, senza dare particolarmente nell'occhio.
sarà l'aria di montagna o sarà il cioccolato, sta di fatto che assumere la cittadinanza elvetica sembra quasi l'affiliazione a una setta segreta, l'aderire a un patto occulto capace di trasformare anche gli individui più repellenti nel più civile ed educato rappresentante del genere umano.

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