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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 3 marzo 2016

l'esausto

Eravamo stanchi di qualcosa, siamo esausti di niente.
un piccolo saggio del grande Deleuze sulla stanchezza e lo sfinimento.
Bisogna essere esausti per darsi all'arte combinatoria, a meno che sia l'arte combinatoria a sfinirci, a portarci all'esaurimento, o che siano addirittura entrambe, combinatoria ed esaurimento?
riflessioni anche suggerite dalla malattia, che lo afflisse costringendolo al semi immobilismo fisico, e dalle opere di Beckett con cui condivideva molti punti di vista.
Sdraiarsi non è mai la fine, l'ultima parola, è la penultima, e si rischia di essere abbastanza riposati, se non per alzarsi, almeno per girarsi o strisciare. Per fermare lo strisciante, bisogna ficcarlo in un buco, piantarlo in un orcio dentro al quale, non riuscendo più a muovere le membra, smuoverà ancora qualche ricordo.

la postura che rivela e rappresenta la condizione interiore e due stati differenti: la stanchezza o lo sfinimento.
E' la posizione più orribile per aspettare la morte, seduti senza potersi alzare né distendere, a spiare il colpo che ci raddrizzerà per l'ultima volta e ci stenderà per sempre.

4 commenti:

  1. aspettare la morte .. ultimamente ritorna questo pensiero sul tuo blog, così giusto per fare il rompiscatole ti presento Norma :)

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    1. l'idea della mongolfiera potrebbe piacere a mio figlio.
      ottimo alibi per un 'incidente'...

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  2. Il piacere di ripassare, e di ritrovarsi.

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