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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

lunedì 21 marzo 2016

lettura viceversa

duemiladuecentoottantatre pagine suddivise in tre tomi presi per sbaglio al contrario (cominciando dal terzo) e finiti fortunatamente meglio dell'aver imboccato un'autostrada in contromano.
un'opera ciclopica colorata di noir, di giallo e di passioni raggelate dal rigido clima scandinavo, ma ideali per accendere un interesse da accompagnare a un po' di cervello, di ragionamento e di senso di orientamento nella selva dei personaggi xxxson del giornalista autore di Millennium.
facendo un po' di conti la vicenda ha inizio nel 2002, per esattezza il primo novembre e si snocciola avviluppata su due personaggi: quello femminile di cui vengono narrate le vicende e quello maschile incarnato da un giornalista che vede incrociare il primo nelle proprie inchieste anzi vere e proprie indagini accurate e severe, volte a smitizzare il candore della classe imprenditoriale svedese mettendo in luce scandali e commistioni che nulla hanno da invidiare a quelli del sud europa.
il primo libro scorre l'arco di un anno e il secondo si svolge nei primi mesi del 2004.
il terzo si conclude a fine 2004, esattamente il 18 dicembre.
verranno pubblicati postumi perché Larsson muore di infarto nella sua redazione il 9 novembre 2004.
stessa sorte di un suo personaggio (Håran Morander, 4 maggio 2004, collega del giornalista protagonista della trilogia), e non è l'unica analogia con la sua biografia, tanto che alcuni hanno emesso più di un sussurro sui dubbi della sua prematura scomparsa.
l'idea pare fosse stata quella di scrivere dieci libri e un quarto è stato stampato di recente a firma di David Lagercrantz sotto il titolo di 'Quello che non uccide', ingrassa, dico io.
in effetti l'operazione sembra proprio mirata a far soldi in spregio a un'opera e a un autore a cui va dato onore e merito per l'impegno sociale e politico e per quello letterario.
comunque sia è andata com'è andata.
purtroppo il seguito è destinato a restare sconosciuto, ma intanto penso e ripenso a quella datazione usata a introdurre i tanti capitoli, a quell'assenza di riferimento temporale intorno al 9 novembre e alla breve descrizione dei momenti di quel 4 maggio, al cordoglio della redazione che si interrogava sulla pubblicazione postuma dell'ultimo articolo del collega.
a Olof Palmer.
forse voleva inserire anche quella storia tra le altre, anzi ne sono certa.


4 commenti:

  1. LaBionda parlava sempre di LArson, quasi come vivesse nei suoi romanzi, con la stessa enfasi con cui si vive nella vita reale ... appena mi passa la fissa per la Rowling dovrò farci un pensiero ...

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    1. in effetti è coinvolgente, soprattutto per menti lucide e articolate che amano avere tanta carne al fuoco...
      in un primo tempo ero perplessa... mia sorella me lo aveva passato e dopo che l'ho letto mi ha detto che era il terzo.
      a quel punto ho letto il secondo e poi il primo e alla fine l'ho completamente rivalutato... se pensi che è un giallo e che ha retto alla lettura viceversa, dimmi se è poco!

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  2. dei tre mi era piaciuto molto il primo (quello che tu hai letto per terzo) per il ritratto accurato e impietoso dell'alta borghesia scandinava e per l'originalità della coppia di protagonisti. Poi l'interesse è andato scemando in proporzione alla crescente spettacolarità (leggi artificiosità) di certe scelte narrative.
    massimolegnani

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    1. è quello dal ritmo più incalzante e avvincente, poi scema come spesso accade per i sequel anche quando sono concepiti nella fase iniziale. infatti meglio aver cominciato dal fondo così è andato in crescendo, ma nel complesso il mio giudizio è più che positivo... sarà che a me le atmosfere dei paralleli estremi piacciono molto...

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