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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

domenica 13 novembre 2016

i cinque sforzi che ci danneggiano


sembra quasi che ogni azione quotidiana serva a condurre alla morte più che a favorire la longevità.
in estrema sintesi, nella medicina tradizionale cinese (mtc), i cinque sforzi che sono dannosi al corpo sono: 
il prolungato uso degli occhi, che danneggia il sangue; 
il restare sdraiati e riposare troppo a lungo, che danneggia l’apparato respiratorio; 
il restare seduti troppo tempo, che danneggia la carne; 
il restare in piedi troppo tempo, che danneggia le ossa; 
il camminare troppo tempo, che danneggia i muscoli. 
eppure più ci penso e più resto convinta che la mtc sia la più alta espressione della capacità umana di curare e guarire.
ma come posso far entrare nella zucca di un qualsiasi medico allopatico che nella maggior parte dei casi il rimedio è peggiore del male?
con il linguaggio dei segni? un'anagramma? pubblicazioni e saggi? un disegnino?
che poi, mi sembra una manifestazione di normalità il fatto che, da una certa età in poi, a ogni compleanno si aggiunga una magagna.
e se a quel progressivo deterioramento si sommano gli effetti conseguenti a mutazioni forzate, eventi imprevisti, cause esterne, ecc, che, ovviamente, impoveriscono le risorse già affievolite dall'usura, pazienza!
e chissà che le varie forme di demenza dipendano anche dall'assunzione di farmaci che, nel tentativo di rimediare all'errore prodotto dalla cura che a sua volta ne produce un altro che necessita di ulteriori correttivi e così via fino allo scandire del tempo sul tic tac del blister invece di quello dell'orologio, finiscono con il trasformare il soggetto in qualcosa di alieno a se stesso.
sbaglierò, ma nel mio caso come in quello della maggior parte delle persone che se, dall'oggi al domani, sparissero dalla terra nessuno se ne accorgerebbe  (diverso ragionamento per chi è sotto gli anta e ha figli ancora piccoli), attribuisco così poca utilità ai farmaci che anche un cachet da banco diventa accanimento terapeutico.
una strana teoria?
e chi lo dice?
qualcuno che cambia l'iphone ogni sei mesi?
buttiamo senza traumi una tazza sbeccata, ma teniamo in vita cariatidi umane fuori di testa per placare chissà quale senso di colpa o insano senso del dovere augurandoci che qualcuno al nostro posto ponga fine alla pena il giorno che vestiremo quei panni.
un arzigogolio mentale inutile perché quando saremo vegetali e avremo perso le facoltà mentali necessarie a determinare che è giunta l'ora della fine, sicuramente nessuno si farà carico di esaudire le volontà espresse in tempi non sospetti.

6 commenti:

  1. medical tetris channel :)
    una cosa su cui riflettevo poco tempo fa era la vita dei miei nonni materni, entrambi morti a 88 anni senza aver mai fatto un giorno di ospedale... possibile mi son detto? possibile che non avessero bisogno di cure e medicine? credo che mia nonna la cosa più curativa che abbia preso in vita sua è lo sciroppo per la tosse. poi c'era una faccenda delle autopsie sui vecchi che avevo letto molto tempo fa, volevo ritrovare il link ma non ci riesco. in sintesi hanno trovato tumori autoguariti, non saprei quanto sia percorribile la questione, perchè sono dell'idea che certe faccende siano da prendere molto con le pinze.. detto ciò l'abuso di medicine e cure fa parte della voglia di ingrassare le case farmaceutiche, la penso così.

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    1. le case farmaceutiche sono un'associazione a delinquere, ma io non vorrei mai arrivare a 88 anni!!
      quasi quasi mi hai convinto.
      mi impasticco:)

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  2. Se diamo retta all'epigenetica, sono i nostri pensieri che influenzano la nostra salute.
    E sono sempre più convinta che concentrandosi di più sull'igiene mentale ed emotiva possiamo vivere bene a lungo.
    E per quanto riguarda medici allopatici e farmaci, meglio non frequentarli.

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    1. conosco diverse persone con una consapevolezza fuori dal comune, che hanno vissuto stili di vita ideali per la salute, coltivato abitudini ineccepibili sotto ogni profilo e applicato il pensiero positivo che si sono gravemente ammalate a prescindere.
      segno che è difficile sfuggire a un qualcosa che si inceppa. capita.
      cambiano gli equilibri e con l'avanzare degli anni sperare nel miglioramento è più un atto di fede che un obiettivo realisticamente perseguibile...

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  3. ...e poi c'è mio padre, 88 anni, tumore al colon e come un effetto domino a seguire: fegato, diaframma, polmone. E poi le conseguenze dei vari post operatorio ovvero stomia e ernie varie. Ha fatto diversi cicli di chemio che aggiustavano una cosa e ne "rompevano" un'altra e poi ha detto stop! Basta! Quanto devo campare ancora? Smessa la chemio...sparito il tumore. Via! Non c'è più! Son passati cinque anni ormai, ha fatto la tac e non c'è nulla. Sarà un caso? Highlander. Farà parte di quella razza sarda longeva che tanto studiano i giapponesi!

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    1. misteri misteriosi che sembrano miracoli...
      in effetti anche mia madre ha un sospetto tumore al polmone, ma il parere unanime è stato di non indagare perché a quell'età l'evoluzione è così lenta che si muore prima... nel tuo caso però è andata anche meglio!

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