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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 10 febbraio 2017

eiswein


il vino del ghiaccio comporta una lavorazione complessa che prevede la raccolta notturna dei grappoli e la loro spremitura a freddo, nel senso letterale del termine.
l'ho scoperto per caso.
in Italia è prodotto da un decennio di alcune zone del Trentino, della Val d'Aosta e del Piemonte, ma all'estero ha una tradizione pluricentenaria.
vero è che se ne parlava già ai tempi di Plinio il Vecchio, dunque nel 30 ac, probabilmente come forma di 'recupero' del raccolto rovinato appunto dal freddo, dunque una 'buona pratica'.
oggi, ovviamente, le cose stanno diversamente.
si manda volutamente a ramengo la vigna, perdendo l'85% dei grappoli e col restante 15% si estrae questo nettare da vendere a caro prezzo: da 270 a 40 euro (bottiglie da 0,375 l).
è declinato da uve diverse a seconda del vitigno, ma si caratterizza per la dolcezza liquorosa.
il mercato ne è ghiotto tanto che la produzione è in affanno e sempre in debito.
ma la stupidità dilagante farà di tutto per rimediare.

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