giovedì 19 gennaio 2012

I pensieri e le immagini lascive gonfiano gli organi (a ogni età)

Tralasciato momentaneamente "La forza del carattere"  e l'excursus over 50 per ripassare alle Opere di Tanizachi, scelgo uno dei due ultimi racconti ancora da leggere: Diario di un vecchio pazzo e mi imbatto quasi subito in uno strano caso, un'auto di nome Hillman come l'autore di cui ho appunto appena interrotto la lettura.
Il racconto si incastona perfettamente nel tema della senilità, dell'impotenza sessuale e dell'eros, così le sovrapposizioni e gli intrecci tra i due libri si sono completamente fusi e trovo difficile dire dell'uno senza parlare anche dell'altro.
Il diario tratta in primo luogo della salute del vecchio che quando cerca di incunearsi in  riflessioni più approfondite e impastate di ricordi e sensazioni, così come spesso avviene nelle famiglie, viene interrotto dai parenti che gli sono intorno e si prendono cura di lui. Tra questi la nuora che gli turba la mente e lo conduce in un mondo che credeva sopito e che, fin da subito, riesce a focalizzare tutta la sua attenzione sul tema della sessualità della terza età e in particolare quale sia il suo modo di avvertire ancora pulsioni ormai unicamente derivate dall'elaborazione mentale degli stimoli visivi e immaginativi che fugaci pretesti tattili gli forniscono.
E' una cronaca "comune" di piccole cose; quelle a cui credo si dia importanza da vecchi, ma farcita di riflessioni e spunti spesso inconfessati, vissuti un po' nascostamente come fossero una colpa. Processi mentali che conducono a scoprire una natura per niente arresa agli anni anzi ricca di raffinato e originale erotismo.
"A parità di dettagli e bellezza, tra due donne, mi sento attratto dalla più malvagia, _ confessa il vecchio pazzo_ quella con i tratti di crudeltà è quella che preferisco, tuttavia ella deve essere più intelligente che cattiva e deve darlo poco a vedere. Sarei felice se una donna così venisse a uccidermi".
Mi scadeva della farina, sono le impronte dei miei piedi
anche se sembrano a rilievo in realtà sono orme
Come dicevo, il racconto si intreccia bene con Hillman, "l'ira degli anziani" ma anche il resto.
Soprattutto per la descrizione della mutazione delle pulsioni sessuali di un uomo che, benchè abbia superato l'ottantina, è pienamente consapevole che il suo aspetto in primis, ma non solo quello, siano ributtanti per qualunque donna e tuttavia costruisce nella sua mente tutto un castello immaginativo che poi in qualche modo riuscirà a concretizzare nella realtà, pur se molto al di sotto delle sue fantasie, portando a compimento un progetto tale per cui questa sua ossessione sessuale lo accompagni per sempre, fino alla tomba, anzi oltre: "Penso di tamponare la pianta dei tuoi piedi. _ dice alla nuora _ Così stamperò in rosso la pianta dei tuoi piedi su questo quadrato bianco di carta cinese".
"Una volta morto con il corpo scompaiono anche i desideri ma supponendo che da morto voglia vendicarmi di lei, non ci sarebbe vendetta migliore di questa. _ pensava tra sè e sè il vecchio pazzo _ Quando i suoi piedi saranno sulla mia lapide e lei penserà: "Ora calpesto le ossa di quel vecchio rimbambito", ne godrà sì, ma dovrà per forza vincere un senso di intensa repulsione e non ci sarebbe vendetta migliore di questa. Il mio spirito vivrà e sentirà tutto il peso del suo corpo e proverà dolore e proverà la liscia sensazione della pianta dei suoi piedi. Anche da morto ne sarò cosciente."

Parimenti (si dice così, vero?) Hillman, a cui torno subito dopo l'ultima pagina del diario del vecchio, mi propone, appena lo apro, il capitolo XIII "Ars Amatoria" (che caso, eh?) e cita a lungo Williams Butler Yeats:

A te sembra orribile che lussuria e ira
Ancora corteggino la mia vecchiaia;
Da giovane, non erano un tale assillo;
Ma adesso, che altro potrebbe spronarmi al canto?


Consumatemi il cuore; malato di desiderio
e legato a un animale moribondo...


Che devo farne di questa assurdità _
o cuore, cuore ansioso _ di questa
caricatura, della decrepita età che m'è stata
legata come alla corda di un cane,
questa età decrepita!


Mai ebbi fantasia
più eccitata, appassionata, immaginosa,
nè un orecchio e un occhio che più si
attendessero l'impossibile...

Attori, artisti, scrittori che, sebbene in età più che avanzata ricercano e approfittano di ogni occasione per rigenerare se stessi e la loro arte attraverso la coltivazione del mito di una visione erotica impellente, prepotente, assoluta che, con l'affievolirsi delle forze fisiche, sfugge al controllo e si scatena.
Da un lato, impotenza, misoginia e depressione; dall'altro, il vecchio satiro, le fantasie lascive del vecchio sporcaccione.
E sono numerosi gli esempi a supporto del ruolo dell'immaginazione liberata dalle catene del "consueto" anche in campo femminile.
May Sarton che settantenne dichiarò che ogni nuovo amore equivaleva a una dose di anfetamina iniettata direttamente nella vena poetica, Colette, Marguerite Duras, la ceramista Beatrice Wood o la danzatrice Martha Graham e i loro giovani amanti che in tempi più lontani avevano ammaliato anche Platone e ispirato il suo Simposio, e così via infiniti esempi per dimostrare quanto la fantasia sessualizzata possa scavalcare gli steccati della convenzione secondo cui i vecchi, specialmente se donne, siano privi di pulsioni erotiche così che esse vengano ricacciate nel profondo, rimpiazzate dalla Paura e dalla Vergogna.
Hillman sorvola i miti: Dioniso e Athena, Euripide e le Baccanti, il teatro greco, Demetra e le danze oscene della dea Baubo, per dire in quale trappola sia caduto l'essere moderno dimenticando quanto la sessualizzazione della mente invecchiata faccia parte della sua strana saggezza.
Entrambi gli autori sono totalmente indifferenti alla morale comune come a quella religiosa, il loro è un resoconto del tutto ateo, anzi direi eretico, escapista soprattutto pensando a Tanizaki.
Niente di nuovo in fondo son cose note, ma sarà per come sono state scritte, sarà per il momento in cui sono capitate, a me hanno fatto riflettere e aperto qualche squarcio di speranza di riuscire a trovare qualcuno a cui piaccia questa dimensione senza passare in quattro e quattr'otto al me lo dai il culo?
Alla messa in pratica nuda e cruda, sempre senza alcuna poesia, che ti da l'impressione che niente di quanto sei diventata con tanta fatica e impegno conti qualcosa, come fossi solo vecchia e quindi ti dovessi accontentare di un osso buttato per terra per farti chinare e magari approfittarne con il pretesto del sottile erotismo delle  pratiche esibite con scarsa consapevolezza che esse descrivano e rappresentino qualcosa in più di un capriccio modaiolo.

Ehi, signore! Ha la patta aperta, signore.
James Joyce (ma è capitato di dirlo anche a me!)


Liberamente tratto da Opere di Jun'ichirō Tanizaki e La forza del carattere di James Hillman


il video è un loop___ anche la vita a volte capita che lo diventi
(questa è mia, ma sono certa sia capitato a tutti di pensarlo)

10 commenti:

  1. la mente invecchia quasi sempre più lentamente del corpo, quindi perchè stupirsi se anche una persona di età avanzata prova certe pulsioni? per me il vero ostacolo non è l'età in sè, ma altro, che non ti dico perchè sennò ti incazzi. (non insistere, tanto non te lo dico!)

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    1. infatti non chiederò, limitandomi ad attendere che la vecchiaia cancelli dalla tua memoria i tuoi pregiudizi e liberi il tuo corpo e la tua mente:))

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  2. sempre che ci arrivi. ne sono sempre meno sicura.

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  3. che meraviglioso pezzo, giovane e vecchio allo stesso tempo.. come le pagine di un libro che ho consumato ma mi rivela sempre, ogni volta, un significato diverso! ;) *

    incredibile il rilievo nella farina! i tuoi piedi 'aspirano'! :)

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  4. ebbene si ho pensieri lascivi ... ma il feticismo della farina mi mancava.
    Hai provato con il cemento tipo come fanno a Hollywood? :D

    Però occhio a non affondarci troppo sennò diventano le scarpine di Al Capone ...

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    1. ma perchè mi hanno regalato 15 kg di farina che scadono ad aprile!
      hai voglia di fare esperimenti:))

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  5. ah caspita... però se la usi per il pane puoi anche surgelarlo ... che poi anche dopo un pò dalla scadenza è buona lo stesso.
    Alla peggio ci fai la colla per la carta, che probabilmente nn ti serve a nulla ... ma se hai dei cassetti da rifoderare o vuoi rinnovare la tappezzeria è utile :P

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    1. e dove lo metto il pane fatto con 15 kg di farina?
      comunque metà l'ho sbolognata tra parenti e vicini, due chili li ho "sprecati" per i calchi e se avanzasse te la regalo perchè non ho cassetti nè tappezzerie e nemmeno prevedo di fare l'attacchina abusiva (per quanto___ naaaaa, è più comodo il blog per attaccare;)

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