senza sopra nè sotto, senza capo nè coda.
era diventato l'unico rimedio utile possibile a dare scampo agli abitanti di ogni latitudine.
quelli stanchissimi di essere scaraventati continuamente contro pareti su cui rimbalzare, ogni volta ammaccandosi le ossa e la carne, ed eventi prodotti da altri esseri che, presi uno ad uno, sembravano dire e avere un senso e qualche ragione, ma che messi tutti insieme erano solo capaci di rinnovare una babele caotica e foriera di sventure.
per qualche momento costretti ad abitare gli stessi paesi fingendo di credere ai propositi, ora dell'uno ora dell'altro, e poi liberi di fluttuare, oltre loro stessi e agli altri, in una dimensione a cui nessuno aveva pensato di dare un nome e, quindi, poteva venire considerata assente, irrilevante, invisibile, inesistente.
poiché ciascuno vi si recava alla ricerca di una soddisfazione personale e soggettiva o di risposte alle domande atipiche a cui niente era capace di dare risposta, incontrare un'altra persona al proprio livello di quota o in stretta vicinanza era pressoché impossibile.
l'assenza di gravità e della dimensione spazio temporale rendeva tutti uguali nel godimento dei diritti. primo fa tutti quello dell'esser liberi di doveri, norme, disciplina etica o morale che dir si voglia così che ognuno potesse agire unicamente a far capo a se stesso, giacché di un suo simile poteva solo immaginare l'esistenza, senza però mai averne conferma.
è un po' come la visione che assumono e illustrano gli artisti di ogni tempo per aiutarci a sfuggire i mali contemporanei, ma nessuno è ancora tornato a raccontare come sia veramente.
sarà che a nessuno interessa tornare indietro a raccontarlo?
RispondiEliminacontavo anche su di te, ma sei tornato più incazzato di quando sei andato!
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