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giovedì 20 marzo 2014
questa volta è diverso
ovvero: la saga della banalità e vuotezza dello slogan (agire, reagire, decidere) come dello spot.
tutto quello che basta sapere è su un sito dove c'è anche un gioco anzi due.
uno per individuare il proprio livello di conoscenza delle politiche europee e l'altro di affinità.
la mia è al 100% con tale Emer Costello, irlandese, Gruppo dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici, in pratica il Pd (?)
Allez vous faire (avf).
Toujours les mêmes discours, toujours les même airs.
Hollande, Belgique, France, austère, gauche ou libéraux, avant centre ou centriste, ça m’est égale, tous aussi des magots que des artistes.
(Sempre gli stessi discorsi, sempre le stesse parole Olanda, Belgio, Francia austera. Di sinistra o liberali, centristi e avan-centristi per me fa lo stesso, tutti demagoghi e artisti... (testo, originale e tradotto, completo).
interessante questo giovane belga ancora poco noto in Italia, benché abbia calcato il palco di Sanremo con il brano Formidable (di nome e di fatto).
l'accostamento elezioni / Stromae mi serve a rappresentare la distanza cosmica tra la chiamata alle urne e i Paesi reali.
l'impressione è che l'appuntamento passerà alla storia per l'astensione che potrebbe segnare il successo delle liste anti europeiste.
basterebbe questo pericolo perché i partiti estranei alla destra scissionista prendessero provvedimenti.
invece litigano, come se avessero già vinto, sulle poltrone.
e Tsipras?
almeno pare consapevole del livello di conflitto ideologico e parte con uno spot che unito al problemino dei candidati che "per carità... se vengo eletto mi ritiro subito" e di quelli che fuoriescono prima ancora di comparire nella lista, toglie la voglia di andare a vedere di cosa si tratta.
resta la consolazione che, a due mesi dalla data fatidica, la campagna elettorale sia ancora da partire, eccezion fatta per le dichiarazioni deliranti dei vari leader dei movimenti attivi sul fronte separatista che già stanno scaldando i muscoli suffragati da improbabili referendum indipendentisti e altri ben più inquietanti, senza dimenticare le promesse del neo premier e lo spauracchio dei suoi commissari orchestrati ad arte per portare alla canna del gas... prima che Putin chiuda i rubinetti.
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