E all’improvviso
gocce, gocce
di candido grido
sferzate nel vento
nella sabbia d’oro
e di fuoco.
E forte è il tumulto
che la terra si squarcia
e l’acqua sprofonda
come giorno nella notte
e silenziosa, crea la vita.
Un piccolo fiore
sale , sale come piuma
di gabbiano al vento
tremula e innocente
al giorno in festa.
E ora danza
piccolo fiore del deserto
e sempre ondeggia
canta e… canta
forte dei colori del giorno
e l’azzurro e il giallo…
Ma il tuo destino
è scritto nella sabbia
che cambia il suo volto
come manto di seta
mosso dal vento,
e nel suo volto
tu presto ti inabisserai.
E ancora gocce
che stillano da nubi
e scorrono in rivoli
e lente
la terra nutrono.
Enkheduanna
Secondo gli storici, il primo poeta e il primo poema noti al mondo sono opera di una donna sumera, Enkheduanna, e risale al periodo immediatamente precedente al 2250 a.C., anno in cui (forse) muore, lasciando una corposa testimonianza della sua attività di scrittrice cuneiforme tra cui, il testo più noto, è l'Inno a Inanna (la dea che ha 'inventato' l'amore libero) e diverse poesie.
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