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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

mercoledì 3 agosto 2011

niente di personale



Dovevi ucciderti o morire appena uscito dalle stampe, d'ora in avanti per me sei morto.
Volevo un niente vivo invece che morto.
Finire nel niente passando per l'amore assoluto e ravveduto? Lo sapevo e scartato da sola, grazie!
E poi neanche sapevi se eri tu o il tuo sogno finito nel niente.
Un niente che per capirlo dovrei ricorrere agli spiccioli di psicologia raccimolati e raccolti nei teschi dei maialini e che mal contati non fanno nemmeno quei quattro soldi che vale il tuo niente.
425 pagine sarebbero bastate per un niente spettacolare e impensato e, invece le ultime 80 per precipitare nel niente semplice dove so arrivare da sola se fosse almeno un po' interessante.
Mi hai tirato tutta una serie di storie infinite e poi scopro che non sai come finirla altro che come farebbe qualsiasi analfabeta che per capire che infine è una tutta burla tirata a te stesso imbibini la mente di un altro essere malcapitato e te ne impossessi per noia, così tanto per i 15 euro che costa il libro o un semplice caffè al Florian a Venezia, mezzi seduti perchè con entrambe i piedi sotto al tavolino già non ne bastano 30.
Ma cosa mi frega che prima c'era un vecchio geniale con una nipote vestita di rosa entrambi inseguiti da semiotici e cibermatici che sfuggono agli invisibili che imputridiscono nelle fogne?, o che ti abbiano segato gli iridi per diventare Lettore di sogni?, o fatto il cesareo alla pancia perchè non sapevi e non capivi chi fossi e cosa tu sapessi o sapevi?, o che ti avessero privato dell'ombra e mentre lei si sbatteva per salvare entrambi tu non riuscivi a scoparti una bibliotecaria cicciona?, se poi tutto il magico e assurdo e fantastico paese delle meraviglie finisce in un mondo di niente che è lo stesso da cui cercavi di uscire quando hai aperto il tuo libro?
Murakami: dovevi morire. Allora si sarebbe un po' giustificato quel senso di niente che hai smollato alla fine del mondo, magari non ti davano solo un premio ma anche di più, sarebbe stato un testamento perfetto.
Sei vivo e allora non vale.
Questa storia era meglio finirla in un altro modo. Bastava evitare di volerlo per forza dire quel niente e sarebbe apparso come un faro nella notte nel mare del niente, invece hai provato come veniva e onestamente a mio avviso ti è venuto male e io di niente mi intendo, quindi di me ti puoi fidare.



4 commenti:

  1. vedo che non ti è piaciuto... allora mi risparmio di leggerlo?

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  2. GUCHI
    tornata è una parola grossa, diciamo che sto facendo un rapido giro, ma di fatto è ancora come non ci fossi:)
    il libro è bellissimo, basta stracciare le ultime 80 pagine, ma poi non è mica detto, magari invece a un altro possono entusiasmare.
    io le ho trovate assolutamente inutili, anzi dannose al tutto.
    non so se si è capito:)

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  3. si è capito benissimo! vabbè, allora lo leggo.

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