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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

domenica 19 novembre 2017

il pensator scortese

ooohh! insomma! (ovvero quando i giri di parole - diplomatiche - servon solo a perder tempo e creare malintesi)*

uno: impensabile dialogare con l'ignorante inteso come colui (o colei) che parla senza che gli sia mai nemmeno balenata nel cervello un'idea approssimativa dell'argomento;

due: evitare di porsi il problema proposto da colui (o colei) abbia dimostrato di essere incapace di concepire un qualsivoglia progetto attuativo e applicabile altro che un intervento miracolistico di un'entità superiore o di un cretino/a che gli sia retta e operi in sua vece;

tre: diffidare di parolai e mugnai capaci solo di far girare le pale del loro mulino e le palle del malcapitato interlocure (o interlocutrice) con il solo scopo di costruirsi alibi ed escamotage per evitare fastidi.

2 commenti:

  1. eh ma qui necessitano fatti, aneddoti, racconti... però il progetto attuativo mi piace come... metafora.

    che poi se uno seguisse i tre punti alla lettera parlerebbe con il 50% della popolazione, e mi tengo largo.

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    Risposte
    1. il motto: Son zeneize, rizo ræo, strenzo i denti e parlo ciæo.
      il racconto dei fatti è che alterno fasi in cui mi sento una matta a quelle in cui gli altri mi sembrano matti.
      in entrambi i casi perdersi in discorsi mi sembra una cosa inutile e dannosa.
      (a te che piacciono i narratori di genovesità... guarda cosa ho trovato)

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