canta che ti passa
nel 2013 il primato delle classifiche di ascolto televisivo spetta al Papa (82,7%) con oltre ventun milioni di spettatori, seguito dal festival di Sanremo (54% circa quattordici milioni) e via andare con il resto fino ad arrivare a Servizio Pubblico (la7) con un risultato più o meno pari a quello raccolto alla Camera da PD e/o M5S alle scorse elezioni.
tanto per dire, i voti del PdL (7.332.972), corrispondono all'incirca al numero degli spettatori di Un medico in famiglia, Scelta Civica quanto Un posto al sole (molto meno di tre milioni), Fratelli d'Italia e/o Rivoluzione Civile qualcosa in più dell'Ispettore Barnaby (600/700.000).
poi la massa di partitucoli con numeri talmente risibili che se trasportati in share comporterebbero l'istantanea interruzione della messa in onda.
fanalino di coda il partito di Magdi Allam (io amo l'Italia) che è stato scelto da soli 42.524 elettori.
quindi quando qualcuno si vanta di aver preso venti milioni di voti di cosa parla?
neanche la somma delle coalizioni arriva a tanto e poi hanno votato trentaquattro milioni di aventi diritto, se fosse vera la storia dei venti milioni mica saremmo ancora a menarcela con le larghe intese.
ora, poiché Sanremo è alle porte, trovo quasi strano il pudore che ha impedito di ipotizzare una nuova formula che consenta di prendere due piccioni con una fava.
per esempio si potrebbe abbinare a ogni cantante o canzone un partito o un leader politico, magari per sorteggio, oppure tenendo segreto l'accoppiamento fino a dopo l'esito delle giurie.
le trovo idee innovative e per nulla dissimili alle trovate (emendamenti) che si stanno ipotizzando per comporre una 'nuova' legge elettorale e in più c'è il vantaggio che il Festival c'è tutti gli anni, quindi è perfetto per l'alternanza delle baggianate delle due fazioni.
poi che altro?
si risparmierebbero i soldi dell'inevitabile doppio turno e la fatica di andare a votare inoltre, ci sarebbe (finalmente), la disponibilità di un minimo criterio utile a valutare e operare una scelta, almeno per i pochissimi che andrebbero/andranno a votare.
quindi, l'ulteriore vantaggio di sfruttare l'evento per minimizzare ulteriormente il calo di consenso e adesione, gettare fumo negli occhi e far finta di aver vinto e quindi governare in nome di tutti quando in realtà si è stati scelti da un manipolo di prezzolati o nostalgici a seconda della parte tra le due in causa.
ma forse ho capito perché non ci hanno pensato.
al Festival temevano di perdere ascolti.
io vorrei che in mezzo a tutte quelle pecore, comparisse tatofrancesco
RispondiEliminasai che botto di ascolti? poi magari ci canta l'angelus e se ne va con un agnello sulle spalle
mai porre limiti alla provvidenza...
Elimina