momentaneamente: la pubblicità è il commercio dell'anima

mercoledì 2 aprile 2014

la pubblicità è il commercio dell'anima

advergame è solo l'ultima delle 'genialate' dei 'creativi' impegnati nella ricerca di modi e maniere per la quotidiana 'somministrazione' di pubblicità ai sempre più svogliati, distratti e immotivati clienti consumatori, sia quelli poveri o impoveriti e sia quelli ricchi sfondati.
in entrambi i casi, infatti, sfido a trovarne uno/a che condizioni le sue scelte di acquisto sulla base degli spot radio/televisivi, dei paginoni, dei manifesti, dei volantini, del telemarketing.
una volta, quando la pubblicità si diceva essere l'anima del commercio, si poteva capire, ma adesso è fatica e soldi sprecati.
il diavolo difficilmente si interessa al target o al budget, lui traffica in anime con spirito 'filantropico' se così si può dire...

Ad per la campagna anti malaria in Papua Nuova Guinea

L'inquinamento dell'aria uccide 6o.ooo persone l'anno.

Per i senza tetto, ogni giorno è una lotta.

Non perdere il controllo per una bevuta.

comunque sia, e tralasciando la carta stampata, la radio e le affissioni, dopo mesi in cui gli unici spot televisivi hanno riguardato auto, colla per dentiere e diversi altri ritrovati farmaceutici, gestori di telefonia mobile e poco altro, da qualche giorno sta spuntando qualcosa di diverso.
sarà la primavera, le elezioni, le baggianate del governo, chi lo sa!
però, quando accade, e cioè le altre volte in cui è successo, è stato il segno che qualcosa riprendeva a muoversi.
giri di poltrone, ricchi che diventano ancora più ricchi, leggi truffa e così via, basta che nuoccia alle anime perse, quelle che la pubblicità gli fa un baffo e quelle che la considerano una forma d'arte e, quindi, la vorrebbero bella e impossibile.

Meteo in tempo reale

le pubblicità sono tratte da Brilliant Ads, tranne il video di Evian.

2 commenti:

Pier3 aprile 2014 alle ore 13:17
non so perchè ma quando leggo commercio dell'anima mi viene in mente LeoneX e la vendita delle indulgenze e il fatto che da allora (credo fosse la prima liceo) ho sempre pensato che quel tipo di commercio prosegua ininterrottamente.
per il resto potrei e vorrei essere refrattario a certe (se non tutte) forme di pubblicità ... ma essendo spesso subdola e diabolica temo di esserne in qualche modo succube. mi piace consolarmi osservando come gli altri, un pò più pecore di me, ne restano condizionati. ecco!!!
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teti9003 aprile 2014 alle ore 15:28
in effetti, ora che mi ci fai pensare ho sbagliato a dire che nessuno se le fila... ho dimenticato che c'è una 'ricca' umanità che vive come fossimo ancora nel XXI secolo...
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silenziosamente

La società contemporanea teme il silenzio, sente la necessità di coprirlo, annullarlo, negarlo creando città rumorose, luoghi di ritrovo frastornanti, momenti di solitudine anch’essi fitti di suoni (il cellulare che squilla, la musica dell’iPod nelle orecchie...).

Forse perché spesso silenzio diventa sinonimo di solitudine, isolamento, vertigine di vuoto. Eppure una lunga tradizione, che affonda le sue radici in un tempo lontano, dice che è ricchezza e non mancanza, pienezza anziché vuoto, gioia piuttosto che tristezza, nascita invece di morte.

Oppure accidia (ovvero: indolenza, inerzia, negligenza, tedio, ansietà del cuore) una forma di torpore o, secondo la traduzione della parola greca da cui origina, uno stato di noncuranza (a=non e kedos=cura), una mancanza di affezione, un senso opprimente di vacuità accompagnato da una strana noia irrequieta e insoddisfatta che prende di mira in particolar modo le persone solitarie e le assale specialmente nelle ore del mezzogiorno… continua a leggere

Henry Miller su Anais Nin

Sei così pronta, così intelligente.
Ma non mi fido della tua intelligenza.
Tu crei uno schema meraviglioso, tutto è al suo posto, e sembra chiaro in un modo assolutamente convincente, troppo chiaro.
E intanto, dove sei tu?
Non sulla chiara superficie delle tue idee, no, tu ti sei già tuffata più a fondo, in regioni più oscure, così uno pensa che tu gli abbia dato tutti i tuoi pensieri, ma lo immagina soltanto che tu ti sia svuotata in quella chiarezza.
Invece ci sono strati e strati - sei senza fondo, insondabile.
La tua chiarezza è ingannevole.
Sei la pensatrice che suscita in me più dubbi, più confusione, più turbamento.

epicuro

La carne non ammette limiti nel piacere, e il tempo che serve a procurarle tale piacere è anch'esso senza limiti. Ma il pensiero che ha appreso a ragionare intorno al fine e al limite di ciò ch'è pertinente alla carne, e che ha soppresso il timore dell'eternità, ci rende possibile una vita perfetta, per cui non sentiamo più l'esigenza di un tempo infinito: esso non rifugge dal piacere ne, quando le circostanze ci portano al momento di uscire dalla vita, può dire di andarsene avendo tralasciato qualcosa di ciò che rende questa ottima.