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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 10 dicembre 2010

Sette di Sette

L'ultimo capitolo della storia della vita finora trascorsa, vista attraverso lo sguardo lontano e acuto di un'aquila in volo è quello della morte che non posso raccontare giacchè momentaneamente in vita.
Quindi mi appoggio a un aforisma di Ludwig Wittgenstein, rimandando una trattazione più approfondita del senso generale di questo episodio (la morte) a una giornata meno solare di quella odierna.
Del resto i sette capitoli intendono, forse, dire della mia vita non della vita in generale e quindi nemmeno della morte (in generale).

"Se la morte di un essere umano non ci toccasse più della morte di una mosca, non saremmo in grado di capire i rituali e il linguaggio del lutto."



Sette capitoli in ognuno è scritta, ma solo una volta la parola__ forse.

Corsi e ricorsi
(...) Il giorno che vedrò in un momento tutto il tempo finito, forse, sarà meno oscuro il ruolo e il significato di quella presenza sporadica ma sempre più assidua (...)

Caleidoscopio

(...) Diciotto anni ma quando mancano sei mesi alla realizzazione di unʼidea che prefiguri ti porti alla pensione, la delusione e lo sconcerto assomigliano forse alle incognite della mezza età (...)

Della famiglia
Delle famiglie perchè ciascuno ne ha sicuramente più di due. Forse non così in passato, sicuramente non così allʼinizio. Idealmente si nasce con lʼidea che la famiglia sia e sarà sempre solo una, massimo due considerando quella che a volte si forma in età adulta; poi, dipende (...)

Pro-creazione
(...) Ed è più pensando alla mia vita, al mio spirito apolide con una mente bipolare in un corpo da aliena che ho voluto introdurre questa provocazione che se, se fossi nata maschio, forse non avrei avvertito questa esigenza perché sebbene io sia maturata in un contesto post femminista, nascere donna anche domani vuole dire ancora e per sempre, soprattutto altrove ma anche qui, nascere menomate in partenza, diverse e la diversità di ogni tipo suscita pregiudizio, antipatia, diffidenza, imbarazzo e tanti altri "buoni sentimenti" e sono sempre troppo pochi quelli che fanno il minimo sforzo di mettersi nei panni di chi nasce o cresce sentendosi diverso/a senza capire esattamente da cosa (...)

Nobiltà senza lavoro
(...) Disumana, forse snaturata è stata la vita che ho vissuto e intanto l'aquila vagava ruotando, in picchiata, a volte in
coppia, garrendo uno all'altra per far sapere a tutto il mondo che sono una coppia e non due animali che volano liberi, soli, indifferenti di predare un
amore che sanno di aver e per sempre già trovato (...)
Come il caso vuole
(...) E arriva la crisi e spesso butti all'aria la famiglia, il lavoro, te stesso/a, rimetti tutto in discussione e cerchi nuovi maestri e intanto vedi che la gente ti guarda con occhi di supplica. Senza accorgerti e senza volerlo sei tu ad essere diventato/a la guida, la fonte del sapere, l'aiuto per crescere e comprendere e forse anche credere (...)

28 commenti:

  1. Cara Teti.
    La morte è un momento in cui si passa dal nostro stao di essere quel che siamo, animali dotati di raziocinio ad un chissà.
    Si può avere fede o meno, ma il fatto di dover cambiare stato così drasticamente è un bel problema a cui a volte si pensa e si dice: magari fosse tra altri cent' anni, magari fosse tra pochi secondi e tutto dipende dallo spirito del momento pensando spesso solo a noi.
    C'è poi il problema di come si coglie la morte d' un altro e anche li c'è un gran bel dire.
    Il pianto per la morte di uno che ci è vicino è sempre riferito a NOI, siamo noi che piangiamo per un qualcuno che manca a noi e non per la sua dipartita!
    Quindi la morte è una cosa strettamente personale ed ognuno la pensa e vede a suo modo.
    Io l' ho pensata e scritta una volta, l' ho riletta ed oggi ancora vale l' idea di allora.
    http://blog.libero.it/fenrir/8524676.html
    con un abbraccio ed un sorriso
    Gio

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  2. letto senza i "forse"...è ancora meglio , di quanto già non lo sia questo post..^__^

    ferikiko

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  3. GIO'
    su questo argomento è difficile far riferimento alla propria esperienza
    ma lo riprendo il tema___ perchè ovviamente anche su quello ho da dire a modo mio :)

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  4. il tema della morte secondo me è affrontabile nel senso che ognuno di noi può dire la sua, può dire come se la immagina senza il timore di essere contraddetti perchè nessuno di noi ha la verità in tasca! :)

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  5. AMOON
    __ direi che il tuo commento si adatta perfettamente a qualsiasi argomento___ :))
    a volte anche la propria verità si stenta a ritrovarsela se la tasca è bucata :(

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  6. io lo so che tu hai sempre da dire qualcosa di tuo-TUO... come me del resto.
    Io non mi adatto ai modi di dire ed alla banalità dell' accondiscendere, esattamente come te.
    Meno male che c'è qualche chilometro tra noi, altrimenti a forza di dire la nostra ci sbraneremmo, anche se poi anche i morsi a volta sono carini...
    Mi piace proprio ?sto blog Teti, mi sento quasi a casa mia.
    ti abbraccio, ti mordo(vedi sopra) a dopo
    Gio

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  7. GIO'
    sono piena di ossa___ se affondi e ti spacchi i denti l'assicurazione non paga perchè te la sei cercata!

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  8. Non so, generalmente penso alla morte solo quando sono molto, troppo triste e avvilita. Ultimamente non mi capita così spesso, o forse siccome i motivi che mi hanno avvilita erano molto legati alla vita e mi distraevano da quasi tutto, ci ho pensato molto poco.
    ( Che fai, mi fomenti i maschiacci? te possino Teti...-))) )

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  9. CRI
    (ho solo dato seguito ai discorsi di ieri__ :))

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  10. in questo periodo non sto pensando alla morte, perciò non saprei che dire... meglio niente, se devo dire cavolate.

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  11. CAROLINA
    __ seee see è tutto il giorno che dici che non vuoi dire cavolate __ :))
    chissà cosa rimugini___ lo so io lo so__ (sono avanzati dei gnocchi da ieri sera ?)

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  12. ...stranamente è più facile pensare alla morte da giovani,quando lei ci sembra così lontana che non da vecchi...da vecchi forse se ne parla,per scaramanzia per tenerla lontana. ho vissuto la morte dio mio padre,quando avevo gli anni di cristo sulla croce ed è stato un bel calvario anche per me....cosa mi sgomenta nella morte degli altri?...un senso di rabbia...non mi piace come muiono certe persone,magari violentemente su un asfalto bagnato o tra la polvere,senza quasi nemmeno rendersene conto...e non mi piace chi nemmeno ,l'agogna come liberazione per i dolori lancinanti. qualche hanno dopo ho assistito in prima persona e solitaria al trapasso di un mio secondo padre...ne ero meno coinvolto,e quasi con maniacale curiosità,volevo vedere volevo capire come fosse cosa accadesse esalando l'ultimo respiro...immagine che non mi toglierò più dalle retine...come vorrei morire? possibilmente senza dolore,o comunque sopportabile,e scrivere prendere nota delle sensazioni dei pensieri fino in fondo... :) ciao L&G

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  13. GIOVANNI
    sai ho una visione particolare della morte__ non vado mai ai funerali e non voglio vedere nessuno da morto__ per me non si muore mai

    l'ho messo a fuoco quando ho visto mio nonno morto nel letto che avevo 6-7 anni

    e poi c'è la strana e amara constatazione che a ogni morte di una persona a noi cara corrisponda una nostra rinascita

    l'ho messo a fuoco quando morì una delle due nonne nel 73 quando nacque la mia pronipote

    come dire che questo evento doloroso abbia come contraltare qualcosa di migliorativo per noi stessi che quindi assumiamo la responsabilità di rappresentare quello che di quella persona perduta abbiamo condiviso

    l'ho messo a fuoco quando è morta mia sorella tre anni fa

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  14. è dura con gli gnocchi, dopotutto spesso la bellezza è negli occhi di chi guarda e a me piacciono i giapponesi (bè, non solo, vedi ieri...)

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  15. CAROLINA
    ___ passiamo alla trippa?
    ahahah giovedì gnocchi e venerdì trippa se non sbaglio___ :))
    (i giapponesi ___ tranne che per una cosa piacciono anche a me:)

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  16. Metti che una notte mi alzo che mi scappa, vado in bagno e trovo uno già la che si svuota la cisterna, mi prende un colpo poi l'altro si gira ed è mio padre morto anni prima. Ma non eri morto? gli faccio e lui mi dice si, non ti ricordi? E io gli dico ma sei tornato dall'aldilà? E lui mi fà, sono tornato solo un attimo, per pisciare. Non si vede? Io gli ho chiesto come andava di là, lui mi ha detto che è una gran fregatura e non ha neanche mai incontrato mia mamma e che dove sta lui son tutti maschi. POi mi ha detto che doveva andar via, tornare insomma e se avevo un pèacchetto di sigarette da dargli, che se le fumava quando tornava che la non ne avevano. Io adesso mi tiro giu tutte le questioni che poni e, siccome ha detto che torna se passa di qua, pensavo di vedere lui, con la sua esperienza da morto come mi rispondeva a queste questioni qua in sette capitoli.
    A me vien da chiedermi cosi se io che mi pare di non produrre piu futuro sono gia morto?
    "Il giorno che vedrò in un momento tutto il tempo finito, forse, sarà meno oscuro il ruolo e il significato di quella presenza sporadica ma sempre più assidua " Ecco, io mi sento cosi, una presenza sporadica che insiste per farsi assidua, senza riuscirci.

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  17. SIMURGH
    cazzo ma quanti parenti hai che sono morti e vanno in giro?
    prima tuo nonno, adesso tuo padre!
    e poi ___ sto iniziando a traslitterarti !!!!
    illuminante la dritta di numerare gli argomenti__ in pratica alla fine credo che il tuo dire corrisponda più o meno a una sequenza numerica:))
    dai che scherzo!
    (ma ti occupi di modellismo per caso?)
    comunque, ancora un paio di settimane e sarai decriptato :))

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  18. "Non c’è niente di cui m’informi così volentieri come della morte degli uomini: le ultime parole, l’aspetto, il contegno tenuto in quel momento. Se fossi un editore, farei un repertorio ragionato delle varie morti. Chi insegna agli uomini a morire, insegna loro a vivere". – Montaigne, Saggi, xx

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  19. SIMURGH
    non ci crederai ma anni fa tenni un seminario agli infermieri dell'IST di genova su questo tema e il capitolo che suscitò maggiore interesse fu quello del feng shui applicato ai luoghi destinati a ospitare i malati in fase terminale.
    la mia convinzione che più si aggrava la malattia e più si acuiscono i sensi e la percezione dell'essenza vitale mi è stata confermata da chi opera quotidianamente con persone giunte al termine della loro esistenza.
    e tre anni fa durante il coma di mia sorella l'ho constatato di persona quanto gli umani possano essere effettivamente umani al momento della loro nascita così come in quello della loro morte, in mezzo potrei citare diversi aforismi di cioran, ma con te è inutile perchè ne conosci più e meglio di me.
    i morti sono quelli che girano per shopping natalizio.
    ma, che sia chiaro, mi ci metto per prima io tra i morti viventi.
    e poi è solo il mio parere e non credo che alcuno penserà mai di farne propaganda.

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  20. Mi aveva impressionato quella parola "Stò iniziando a traslitterarti" e pensavo fosse una pratica verolsimile al voodoo, una trasmigrazione dell'anima, un'esilio nell'isola di Nasso (1), oppure una qualcosa che si faceva con la lingua come un trastullarsi e poi minacci di decriptarmi. Puoi anche tagliarmi la testa tra un paio di settimane solo perchè a te "Disumana, forse snaturata è stata la vita che ho vissuto" e far ricadere su di me ogni colpa. :-))

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  21. SIMURGH
    sembriamo la coppia mondaini vianello (pace all'anima loro miglior sede per citarli non potevo approntarla) e senza manco conoscerci, pensa te!
    allora cancello il termine decriptamente e segno traslitteralmente che effettivamente gira bene in bocca :))

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  22. Mi era rimasta impressa una frase rimbalzata da chissà dove che diceva che ci vuole una ragione per morire, molto piu che per vivere. Uno ci mette tutta una vita per imparare a vivere, io ad esempio mica ho imparato, ma pochi trovano una ragione per morire. Questo concetto assomiglia a Cioran. Vuoi vedere che viene da la? Ad esempio penso a tutte le ragioni per vivere che ho, tipo il sesso, scrivere, contemplare il vuoto che ho dentro, la Tennent's doppio malto, disegnare la sera al Long Island, Miles Davis, le tette, i pompini, la trippa, come mi ha guardato la tipa quando ho comprato La schiuma dei giorni di Boris Vian, il mio fucile a pompa, la gallina rossa che vien sempre via con me, il fiume dove vado sempre a camminare lungo l'argine, il gin tonic e il negroni, il flipper, Foster Wallace, i fumetti di Moebius, Corto Maltese, Elena, la mitologia greca, il blog momentaneamente e insomma, solo a fare questa prova qua dell'elenco starei qua giorni a dir delle ragioni di una piacevolezza di un vivere insensato ma per morire, adesso come adesso non la trovo e tu vuoi decriptarmi la testa ntro 15 giorni? ma daiii :-))

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  23. SIMURGH
    il linguaggio non la testa:))
    ma non era 007 che l'ha detto?
    una roba tipo vivi e lascia morire?

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  24. CIORAN
    Noi non corriamo, verso la morte, fuggiamo la catastrofe della nascita, ci affanniamo, superstiti che cercano di dimenticarla. La paura della morte è solo la proiezione nel futuro di una paura che risale al nostro primo istante.

    (grazie a edenlog:)

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  25. FLORENSKIJ

    “Che solo chi possiede una ragione per cui valga la pena morire, possiede una ragione per cui vale la pena vivere" ?

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  26. Ecco, proprio questo. Florenskij
    “Che solo chi possiede una ragione per cui valga la pena morire, possiede una ragione per cui vale la pena vivere" ?
    e io cosa ho detto? uguale no? he he

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  27. SIMURGH
    poteva anche essere
    http://www.youtube.com/watch?v=eIIe0VjAtDY&feature=related
    sono domande universali___ ed eterne.
    buona serata! è sempre un piacere fare due chiacchiere con te!

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