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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 16 settembre 2011

Norwegian Wood in 100 parole


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Norwegian wood di Murakami Haruki

nient'altro che storie di vite raccontate
in diretta
senza fantasiose interpretazioni o congetture
solo cronaca della speciale visione
verginale
persa da ognuno alla seconda esperienza vissuta

legami che penetrano la vita
e la morte
l'incognita del futuro e ciò che scatena
nella mente

la naturalezza che si dovrebbe provare per i famigliari
(assenti)
persone "adolescenti" che stanno dentro la società
("civile"?)
ne percorrono i margini senza complessi
ignari e privi del senso di inadeguatezza

sentimenti che appaiono quando servono e poi
scompaiono
forse uno resta presente
l'immaginario amoroso

quello di toru per naoko
(e midori)



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traduzione:

“Una volta avevo una ragazza
o forse è meglio dire
che lei aveva me
lei mi mostrò la sua stanza,
dicendo “non è buono, il legno norvegese?”,
Mi chiese di restare
e mi disse di sedermi dove volevo
mi guardai intorno
e notai che non c’era neanche una sedia
mi sedetti su una coperta
aspettando il mio momento
bevendo il suo vino
Parlammo fino alle due
e poi lei disse
“E’ ora di andare a letto”
lei mi disse che la mattina doveva lavorare
e incominciò a ridere
le dissi che io non dovevo lavorare
e andai a dormire nel bagno
E quando mi svegliai ero solo
quest’uccello era volato via
così accesi un fuoco
non è buono il legno norvegese?”

Siccome Mia Euridice ed io abbiamo scoperto di aver iniziato a leggerlo nello stesso momento e poi abbiamo scoperto anche di averlo finito nello stesso istante, questo post è diventato un gioco collegato e condiviso con lei che parla dei libri con solo 100 parole e così ho fatto anch'io (che essendo ribelle e indisciplinata ci ho aggiunto il video e la traduzione che però "non fanno testo":) CLICK


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