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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

lunedì 10 ottobre 2011

finzione gemella di verità



Debbo la scoperta di Uqbar alla congiunzione di uno specchio e di un’enciclopedia.
“A First Encyclopaedia of Tlön”: Due anni prima, nelle pagine d’una enciclopedia plagiaria, avevo scoperto la sommaria descrizione d’un falso paese; ora il caso mi recava qualcosa di più prezioso e di più arduo.
Chi furono gli inventori di
Tlön? Il plurale è inevitabile; l’ipotesi di un solo inventore – d’un infinito Leibniz operante nelle tenebre e nella modestia – è stata scartata all’unanimità.
Le nazioni di questo pianeta sono – congenitamente – idealiste; il loro linguaggio e le derivazioni del loro linguaggio – religione, letteratura, metafisica – presuppongono l’idealismo.
(...)  non esistono sostantivi; esistono verbi impersonali, qualificati da suffissi (o prefissi) monosillabici con valore avverbiale. Per esempio: non c’è una parola che corrisponda alla nostra parola “luna”, ma c’è un verbo che sarebbe da noi “lunare” o “luneggiare”.
La cellula primordiale non è il verbo, ma l’aggettivo monosillabico. Il sostantivo si forma per accumulaizone di aggettivi. Non si dice “luna” si dice “aereo-chiaro sopra scuro-rotondo” o “aranciato-tenue-dell’altroceleste”, o qualsiasi altro aggregato.
(...)
Determina questi oggetti , a volte, la mera simultaneità, alcuni si compongono di due termini, uno di carattere visivo e uno di carattere uditivo: il colore del giorno nescente e il grido remoto d’un uccello;
Il processo, grazie a certe abbreviazioni, è praticamente infinito. Vi sono poemi famosi composti di una sola enorme parola.
(...) gli abitanti di questo paese ocncepiscono l’universo c ome una serie di processi mentali, che non si svolgono nello spazio, ma successivamente nel tempo.
In altre parole: non concepiscono che lo spaziale perduri nel tempo.
I metafisici di Tlön non cercano la verità, e neppure la verosimiglianza, ma la sorpresa.
Una delle scuole di Tlön nega persino il tempo: argomenta che il presente è indefinito, che il futuro non ha realtà come esperienza presente (1). Un’altra scuola afferma che il tempo è già tutto trascorso, e che la nostra vita è appena il ricordo o il riflesso crepuscolare, senza dubbio falsato e mutilato, di un processo irrecuperabile. (...) Un’altra, che l’universo è paragonabile a quelle crittografie in cui non tutti i segni hanno un valore, e che solo è vero ciò che accade ogni trecento notti.
Tra le dottrine di Tlön nessuna ha sollevato tanto scandalo come il materialismo.
Per facilitare l’intendimento di una tesi così inconcepibile, un eresiarca del secolo XI (2) escogitò il sofisma delle nove monete di rame, la cui scandalosa rinomanza equivale, su Tlön, a quella delle aporie eleatiche.

Di questo ragionamento specioso si hanno molte versioni; ecco la più comune:


"il martedì, X, tornando a casa per un sentiero deserto, perde nove monete di rame. Il giovedì, Y trova sul sentiero quattro monete, un poco arrugginite per la pioggia del mercoledì. Il venerdì, Z scopre tre monete sullo stesso sentiero e lo stesso venerdì, di mattina, X ne ritrova due sulla soglia di casa sua".


 Da questa storia l'eresiarca pretendeva dedurre la realtà - cioè la continuità - delle nove monete recuperate.


"E' assurdo (affermava) immaginare che quattro delle monete non siano esistite dal martedì al giovedì, tre dal martedì al venerdì pomeriggio, e due dal martedì al venerdì mattina. E' logico pensare che esse siano esistite - anche se in un certo modo segreto, di comprensione vietata agli uomini - in tutti i momenti di questi tre periodi".


quindi questa è mia sorella gemella, o potrebbe esserlo, o forse è una proiezione di me in un altro tempo, oppure qualcuna che non è mai esistita.

chissà!?


(1) Russel suppone che il pianeta sia stato creato da pochi minuti, provvisto d’una umanità che “ricorda” un passato illusorio.

(2) secolo in dipendenza del sistema duodecimale, significa qui  un periodo di 144 anni

liberamente tratto dal racconto Tlon, Uqbar, Orbis, Tertius su Finzioni di J.L. Borges

8 commenti:

  1. Molto complesso come argomento, ma affascinantissimo.
    Questo testo mi ha fatto fare delle associazioni, forse finisco sempre lì, sarò limitata...
    Solo che più e più volte mi sono soffermata, nei vari studi fatti di fisica quantistica, teoria delle stringhe, etc. a pensare alle varie possibilità, le infinite possibilità dell'esistenza, che invece ci hanno fatto credere limitata e circoscritta al visibile, ad una sola possibile dimensione...
    Un pomeriggio di qualche tempo fa, ricordo, mentre pensavo a tutto questo, alle possibili realtà e dimensioni (anche rispetto alla mia stessa persona), ho perso fisicamente l'equilibrio...

    Se quella sei tu, o una tua proiezione o tua sorella gemella, insomma, costei è stata ripresa in "uno scatto" molto bello :)))

    Bacio :*

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  2. ROSY_LES BIJOUX
    ciao, è un peccato che tu ti dedichi ormai solo all'arte orafa, perchè ne avresti da dire sui temi meno discussi qui, anche se vedo che ti piacciono sempre le mie provocazioni:) buona giornata!

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  3. io mi sono fermato ad enciclopedia plagiara...insomma per leggere i tuoi post mi serve lo zingarelli. Comunque io anche ho un gemello ... raul bova

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  4. AMOON
    peccato se scendevi ancora un po' salutavi la mia gemella:)

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  5. e la cosa più sconvolgente, che per quanto mi riguarda inficia tutto il racconto, è che le monete di rame non arrugginiscono.
    ;)

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  6. PIER
    devo sostituire con si ossidano?
    o me la fai passare?

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  7. al momento una sola dimensione mi è più che sufficiente.

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  8. GUCHI
    ecco la fenice, ho appesa sentito l'oroscopo degli scorpioni, alla grandissima!!!
    (da domani poi alla stragrandissima!)

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