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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

mercoledì 22 aprile 2015

l'intelligenza del seme

puoi seminarli quando vuoi, ma se le condizioni climatiche sono 'difformi' dai loro desiderata se ne staranno sotto quel sottile strato di terra senza badare al tuo desiderio e alle tue cure per farli germinare.
incuranti delle norme sancite dal loro 'bugiardino' allegato alla bustina scelta con 
perizia dall'espositore che ne indica tempi e modalità di coltivazione, 
decideranno in totale e piena autonomia quando spuntare.
grandi, sottili, minuscoli che siano, esprimono con autorità il proprio carattere e quando è il loro momento sgusciano fuori con una prepotenza e una forza che potrebbe bucare un sasso.
ai pomodori è bastata qualche giornata di sole per affacciarsi, ma le melanzane sono ancora lì sotto anche se in procinto di emergere.
lo so perché ogni giorno guardo nei vasetti e loro ricambiano la mia attenzione inviando i loro silenziosi messaggi in cui nascondono un'intelligenza superiore.
niente a che fare con quella 'millantata' dalla specie 'sedicente' più evoluta del pianeta terra che insiste a riempire l'aere di baggianate pazzesche tipo quella che da un barcone rovesciato contenente quasi mille persone ne vengano salvate meno di trenta.
talmente grossa che si rivela necessario far trapelare che vi sia stata una collisione con il mercantile 'accorso' per soccorrere.
ma è più comodo credere ai titoloni e dare la colpa a questo e a quello purché sia lontano dal vero.
se crediamo bene di salvare i pochi superstiti del viaggio che precede quello che per molti è l'ultimo, ci sono i satelliti distratti a guardare nel buco del culo di un cormorano stanco che vola in cerca di nuovi approdi.
se pensiamo invece di intervenire seriamente per evitare che partano, mi viene solo che da ridere.
se ci caghiamo addosso per le migrazioni dovute a ragioni politiche e di conflitto bellico, cosa faremo quando un miliardo si esseri umani sarà costretto a scappare a gambe levate per sfuggire alle conseguenze delle dissennate politiche ambientali?
siamo nell'era tecnologica e pensiamo ancora come fossimo nel seicento quando gli abitanti del terzo mondo neanche sapevano che esistessero gli altri due.
ora lo sanno.
e noi, quanto ci metteremo a capire che ciascun essere umano ha uguali diritti (e doveri) a partire da quello di vivere?

2 commenti:

  1. l'occidente è talmente impastato nell'ipocrisia da non riuscire più ad uscirne, come diceva qualcuno pensando alla politica siamo la parodia di noi stessi, e come diceva qualcun'altro la società è al collasso (sociale-morale-intellettuale) ed è sufficiente una piccola spinta per farla capitolare. ora che questa spinta arrivi dal portone della banca che chiude o da un migliaio di profughi poco importa

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    1. e dove non arriva l'intelligenza umana arriva quella infallibile dei droni, visto la storia di Giovanni Lo Porto? (tanto per citare l'ultimo esempio).
      le politiche balbettano perché colluse, anzi artefici e mandanti, neanche più tanto nascosti, di moderni genocidi da attribuire al disperato di turno o etichettare come disgrazie, immani sciagure... purché la versione li renda esenti da colpe o responsabilità.

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