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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

domenica 15 maggio 2022

brividus, brividus, brividus...

 alla fine sesti ma un brivido lo ha fatto venire il risultato che a furor di popolo ha visto vincere 'la' gara canora europea dal quartetto ucraino.

e così questa guerra assurda ce la dimenticheremo, ops, ricorderemo, ma di questi tempi i ricordi svaniscono come neve al sole, anche per questa 'vittoria' che risuona stonatamente nel contesto, ma che pure vuole dire e racconta di questo mondo, di questi tempi e, soprattutto, di come e quanto siano cambiati rispetto a un paio di anni fa.

ho preferito il silenzio sul tema per diverse settimane, ma di cose allucinanti ne abbiamo sentite davvero troppe.

dal 'casus bellis' evocato (quando i nemici gli hanno affondato l'incrociatore), dai commentatori russi come pretesto per una battaglia per altro avviata ben prima dal loro governo, alle 'presunte' provocazioni e attacchi che secondo putin la nato ha lanciato al suo paese che per difendersi ha invaso l'ucraina, alla definizione di 'russofobia cavernicola dell'occidente' del campione di diplomazia russo che giorni fa aveva accennato alle presunte origini ebree di hitler sollevando (giustamente) un putiferio.

in un quadro sempre più frastornato in cui a colpi di spatola si cancellano abitudini, regole e la stessa geopolitica altro che brividi sulla pelle a pensare che sul campo succede quel che ogni guerrra tradizionale è capace di mostrare.

mentre tutto sembra prendere direzioni inaspettate e in un certo senso moderne, nel senso di adeguate alle dinamiche dei mercati e delle forme di comunicazione e di opinione di massa (pilotate e non), le armi sparano e colpiscono annientando tutto ciò che incontrano sulla strada, trucidando civili e sacrificando la vita dei soldati degli eserciti senza interruzione, tanto che mi viene di pensare che il giorno che si troverà una via di pace, le battaglie continueranno e sarà molto complicato farle tacere.


venerdì 8 aprile 2022

Ibis redibis non morieris in bello*

trovare una sintesi all'orrore crescente delle iniziative belliche è impossibile a parole ma molto ben determinato nella reazione emotiva che producono.

sembra davvero di trovarsi davanti a un ibis redibis* tra scambi di accuse e bugie malcelate ma facilmente smascherabili eppure c'è ancora chi ci crede.

dopo i fatti di Bucha stamani un altro massacro davanti al quale le parole che conosco direbbero poco o niente rispetto a quello che provo.

i cronisti presenti sulla scena raccontano di una folla di civili assiepata per scappare in treno e di due razzi piombati su essa. 

mi chiedo cosa hanno a che fare con questa guerra assurda azioni sempre più mirate a colpire proprio chi ti sei proposto di liberare?

tutti si stanno chiedendo chi dice il vero e chi mente e anche le ricostruzioni più accurate e probanti vengono discusse come probabili da una parte e fallaci dall'altra.

e così si è arrivati al preludio di quello che spetta a chi resterà nelle zone occupate... abbassare il capo  o morire dopo torture e umiliazioni.

chi invece lo ha capito e voleva scappare ha avuto la 'fortuna' di morire senza soffrire stamattina alla stazione di Kramatorsk.



martedì 15 marzo 2022

par condicio

è difficilissimo quantificare a livello mondiale chi è per l'una e chi per l'altra parte, considerando le posizioni intermedie e contraddittorie che abitano nei paesi che si sono dichiarati pro o contro ad esempio nelle votazioni della risoluzione Onu contro la Russia (in soldoni il 50% della popolazione mondiale a favore e l'altro a sfavore, ma si dirà pure che la metà contraria conta meno dell'altra).

non mi è dato di sapere quali posizioni 'ideologiche' intermedie abbiano coloro si schierano a favore dell'invasore, ma le crepe nell'altro campo ci sono e sono variegate oltre che belle grosse.

tra le considerazioni più pacate c'è la posizione di Carlo Rovelli e subito dopo quella di Papa Francesco ovvio paladino della Pace punto e basta.

personalmente sono divisa tra un istinto che mi porta a pensare che sarebbe utile una mano armata all'Ucraina e una parte più razionale e prevalente che invece è avulsa all'uso delle armi.

ciascuno per le sue ragioni e le proprie motivazioni cerca di muoversi verso la salvezza.

chi combatte perché ci crede e chi perché costretto, chi resta con coraggio o perché senza via di fuga e chi fugge per paura o necessità.

chi subisce tacendo e chi protesta pacificamente sapendo che verrà severamente punito.

tra le iniziative più coraggiose l'esposizione del cartello di protesta durante una diretta tv russa della giornalista russo/ucraina Marina Ovsyannikova (immediatamente arrestata e sparita prima di prendere contatto con il suo avvocato).

«Quello che avviene in Ucraina è un crimine. La Russia è il Paese aggressore. La responsabilità ricade su una sola persona: Putin. Mio padre è ucraino, mia madre è russa, e non sono mai stati nemici. La Russia deve fermare immediatamente questa guerra fratricida. Purtroppo negli ultimi anni ho lavorato al Primo canale, occupandomi della propaganda del Cremlino e ora ne provo molta vergogna, perché ho consentito di dire bugie alla nazione e di zombizzare i russi. Abbiamo taciuto nel 2014, quando tutto questo era solo all’inizio. Non siamo scesi in piazza quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Abbiamo solo osservato in silenzio questo regime disumano. E ora ci ha voltato le spalle tutto il mondo, e le prossime dieci generazioni non laveranno via la macchia di questa guerra fratricida. Noi russi siamo persone intelligenti. E’ nostro potere fermare tutta questa follia. Andate a protestare. Non abbiate paura di niente. Non possono rinchiuderci tutti.».

(fonte corriere della sera)




ps fortunatamente la giornalista è poi ricomparsa e liberata in attesa di processo.


pps sfortunatamente c'è anche chi se la ride sguaiatamente sui profughi ucraini e non è un personaggio da poco.... (per  non fare nomi: Kamala Harris).

mercoledì 9 marzo 2022

At Caesar dispositis in vallo custodibus recipi prohibebat*

è una frase dal De Bello Gallico (VII 78) in buona sintesi il contesto in cui è inserita tratta della crudeltà verso gli inermi, ma ho faticato a trovare qualcosa di vagamente affine, per ferocia e atrocità, a quanto accaduto oggi a Mariupol.

* Ma Cesare, disposte sentinelle sul vallo, impediva di accoglierli.

qui si è andati anche oltre l'orrore della beffa dei corridoi umanitari, tra la trappola e l'agguato, e nessuno dica che è stato per errore.

chiamiamo le cose col loro nome, militare, (perché altrimenti esco dal tema ed entro nel turpiloquio): crimine di guerra.


domenica 6 marzo 2022

Vis unita fortior

Albert Einstein (val la pena rileggere i suoi discorsi sul pacifismo) ebbe a dire: 'io non so con quali armi sarà combattuta la terza guerra mondiale, ma la quarta guerra mondiale sarà combattuta con pietre e bastoni'.

pericolo scongiurato,  a giudicare dai segnali 'diplomatici' giunti nella giornata di ieri.
credo sia la prima volta nella storia che il mondo si schiera prodigandosi nel tentativo di far ragionare lo zar in una logica diversa dal suo anacronistico delirio di onnipotenza, invece di reagire bellicosamente.

anche se... anche se, più che mai, di questi tempi è il dio denaro a prevalere sul resto, ideali compresi.

una volta si sarebbe parlato di dobloni e lingotti, oggi di criptovalute e vari sistemi bancari e finanziari che senza versare una goccia di sangue stanno dissanguando l'economia russa.

chi pensava che ci fosse solo un bottone capace di distruggere il mondo come lo conosciamo si sbagliava.
praticamente ogni tasto di ogni tastiera di ciascun hacker (anonimo e non) può o potrà diventare un'arma letale.


come all'inizio era internet e un po' tutte le cose prima che l'essere umano escogitasse il modo di rovinarlo e asservirlo ai peggio istinti animaleschi e omicidi, pare adesso che l'unione anche di queste forze scese in campo sia tanta manna e lo è soprattutto se il tutto serve a evitare il terzo conflitto mondiale così come lo temiamo di più (cioè combattuto con armi atomiche).

la prima conclusione che si dovrebbe trarre è quella che sia giunto finalmente il momento per un disarmo mondiale e la messa al bando della guerra intesa come scontro fisico tra gli umani.

la seconda riguarda il modo in cui andrà riconsiderato il peso dell'opinione pubblica (alias consumatori) sulle scelte di campo dei rappresentanti degli stati 'belligeranti'.

i media segnalano i primi 'transfughi' dalla russia. 
persone che non potendo manifestare il loro dissenso abbandonano il loro paese in una sorta di ripudio e avversione verso un regime in cui sfido chiunque a voler abitare o a desiderare di sottostare.

una crepa bella grossa, riusciranno gli accorti mediatori a renderne cosciente lo zar?

venerdì 4 marzo 2022

Ius rationis abest, ubi saeva potentia regnat*

qualcuno si è chiesto come mai in questo attacco funzionino ancora internet e la distribuzione di energia elettrica (salvo che in alcuni punti sotto attacco).

il motivo principale non è tanto quello di mantenere l'opportunità di rendere 'mediatico' lo scontro quanto la necessità di mantenere attivo il sistema di refrigerazione delle centrali nucleari ucraine.

praticamente basta una 'svista' (intenzionale) e ci scappa la tragedia senza necessariamente far ricorso agli armamenti atomici.
resta  da capire se questa evenienza verrà considerata alla pari di un lancio missilistico dai più interventisti o se prevarrà l'atteggiamento prudente di queste ore.
intanto resta molto complicato comprendere come dopo aver ascoltato le dichiarazioni di ieri dello zar, ci sia ancora, tra i russi, qualcuno che riesca a credere a lui e alle sue motivazioni insensate.
anche andando dietro alla sua 'teoria' secondo la quale il governo ucraino vada abbattuto (ma soprattutto vada raso al suolo l'intero paese) come atto d'amore a difesa di valori identitari che vede solo lui, allo stesso modo qualunque regime potrebbe usare gli stessi metodi per far fuori lui.

quanti giorni dovranno ancora trascorrere nel sangue per arrivare a concepire che l'unica via d'uscita (sebbene traumatica per gli ucraini, ma forse la loro unica possibilità di sopravvivenza) è quella di portare via in sicurezza il premier ucraino e i suoi ministri in cambio dell'insediamento di una entità terza al governo e/o nelle trattative in attesa che le sanzioni facciano il loro lavoro?



* dove regna la forza non esistono ragioni.

mercoledì 2 marzo 2022

Citius, Altius, Foritus

mentre è attesa a minuti la decisione se includere o escludere russia e bielorussia dalle paralimpiadi invernali, la squadra ucraina è già a Pechino dove venerdì prossimo prenderà il via la tregua olimpica.

è possibile che lo zar ipotizzasse di chiudere la faccenda nell'intervallo tra olimpiadi e paralimpiadi, invece così non sarà.

teoricamente, dal 4 al 13 marzo, si dovrebbe fermare l'azione bellica e si potrebbero aprire i tavoli diplomatici.

il problema è arrivarci, a venerdì, ma confido che sia possibile approfittare della concomitanza anche perché la nazione ospitante è cruciale nelle relazioni russia-europa-nato.

si potrebbe persino azzardare un'azione, che prende spunto dalle considerazioni dello storico Tomaso Montanari: organizzare a Kiev una riunione dei rappresentanti degli Stati della Nato (ma chi ci andrebbe?) un segnale imponente e di fortissimo significato etico e politico.

io mi candido, per quello che ci sto a fare in questo mondo, diventare scudo umano sarebbe persino un riscatto utile a dargli un senso.