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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

sabato 20 novembre 2010

STO ZITTA __ (non credo proprio)



E' più forte di me non resisto a stare zitta.


In qualche modo devo sfogarmi quando non mi sento capita.

Eppure mi sono spiegata a lungo e profusamente.
Sulla reciprocità, intendo dire.

Se uno/a parla, l'altra/o risponde, dialoga, interloquisce, contesta, dibatte__ Se invece uno/a tace l'altra/a tace. E' così che si finisce che non ci si capisce o ci si capisce male o per quello che comoda capire.

Ha un bel dire chi dice__ ma no__ ma dai__ non è cambiato niente__ magari mi sentissi come se stessi nel posto che tu hai nel mio cuore__ (più o meno perché non ricordo la citazione esatta)



Ma l'errore è mio__ perché quando dico che mi curo solo di come ci si rapporta con me faccio riferimento a esempi reali di relazione__ adesso ho capito che questo principio non vale nel virtuale!




Perché se io sono_ puta caso_ in un letto con un uomo e arrivano i fantasmi__ e ognuno ne ha anche se in camera non ha neanche il comodino come me! __ prevale o può essere fatta prevalere la sensazione concreta dello stare a contatto fisico tanto che se ne può tranquillamente parlare dei fantasmi, delle interferenze, delle presenze e poi accordarsi o lasciarsi o scacciarle in un piano irreale più lontano che lasci alla fantasia del momento il suo giusto spazio.

Ma se questa vicinanza è virtuale i fantasmi interferiscono molto più pesantemente sula necessaria astrazione che sorregge e rende speciale quella relazione (che sia amicizia, d'affari o sentimentale o tutte e tre le cose mischiate anche ad altro e a tutto il possibile immaginabile e non).


Così l'intersecarsi dei messaggi con altre attività anch'esse virtuali disturba, crea slegamenti nella successione del discorso, snoda i fili, spantega le intenzioni, svuota i contenuti, evapora la bolla astratta del puro dialogo in bilico sul feeling solo mentale.


Diventa burlesco__ pieno di___ :)__ :* ___ :P __ :)) ___:( ___ :O ___ :S ___ si alleggerisce, certo piacevolmente, ma diventa un'altra cosa__ diventa generico scambio di amenità che presto annoia, stanca, fa venire l'emicrania perché magari il successivo messaggio è incomprensibile__ e devi tornare indietro per trovare il riferimento a cui agganciarti e magari lo hai cancellato perché intanto stai parlando ad altri di qualcosa di più eccitante o intrigante.

E allora?
Prendere atto che la magia era un gioco di prestigio e quindi un trucco__ o pretendere un canale esclusivo per comunicare su un piano più concreto e costruttivo?

Ecco io scelgo la seconda che ho scritto e resto fedele a quella a costo di spaccare le palle, perché anche tra i tanti contatti virtuali può essercene uno privilegiato e ha tutto il diritto di essere trattato per quello che merita oppure abbandonato se viene a mancare la reciprocità.

Se uno dei due tace, l'altro/a non può che stare a quel gioco___ ma evitiamo di dire che sia così perché l'altro/a è tanto speciale da meritarsi appunto il silenzio e il nostro lato peggiore__ diciamo pure che ci ha stufato, che non si desidera affatto condividere e/o costruire ma solo trastullarsi.

Evitiamo di negare che altrove si faccia gli/le splendidi/e e che l'importante è comportarsi per come si vorrebbe essere trattati__ perché la tentazione qualcuno/a potrebbe averla di prendere l'altro/a per il culo con la scusa che la vita reale è cattiva e ingiusta, che in fondo lo fanno tutti/e e così via.

Beh___ io credo che quando ci si burla di qualcuno in verità ci si burla di noi stessi e io una mano a prendersi per il culo da soli non la offro a nessuno/a.
Le relazioni virtuali necessitano di regole condivise, quando si va oltre la semplice chiacchierata, quando uno dei due decide di prendersi cura dell'altro/a non basta dire grazie.

Credo che per procedere occorra decidere se e quanto e come e cosa scambiare__ prendere e basta esaurisce l'intenzione anche di un buddha.
Massimo rispetto per la vita reale e a chi c'era prima del nostro arrivo, ma fuori dalle palle quelli/e che arrivano dopo.
Eravamo d'accordo così. Invece davanti alla prova provata che uno dei due non è stato al patto è stata negata l'evidenza, sono stati addotti pretesti, scuse, alibi. E' stato scritto: sono forte, solo io posso farmi del male, e subito dopo è stato scritto: mi allontano per impedirti di farmi male.

Ma chi te lo vuole fare del male???
Ho solo detto che, noti i tuoi problemi, si potevano tentare vie e soluzioni attraverso comportamenti volti a risolverli.
Non sono praticabili perché preferisci investire il tuo tempo facendo altro?
Ok avrai le tue buone ragioni, se magari me le fai sapere__ dato che le mie letture sono sbagliate, magari, se me lo spieghi, si aggiustano__

Non ne hai voglia, non ti interessa, non puoi?
OK__ mi spiace, credevo fossimo in un altro film__ capisco, non sono la persona che dicevi di cercare o che eri lieto/a di aver trovato__ Ora però fammi un ultimo piacere (a dire il vero sarebbe il primo che fai a me) non raccontarti che sono importante, che mi stimi, che mi sei affezionato/a__ cerca di non raccontarti palle da solo/a.

Le presenze che hai bisogno di coltivare probabilmente ti bastano__ capisco che vorresti qualcosa di più e di meglio___ tutti lo vorremmo___ Ero stata chiara, mi ero spiegata: finchè sento quel che c'è e mi sta bene ok, appena sento disagio, verifico e se trovo conferme se ne parla, se non c'è accordo o evadi, piuttosto mi taglio le braccia e le gambe ma scappo dalla trappola.

E appena esauriti gli impegni che ho preso, più con me stessa che per te, __ sarà esattamente quello che farò.
Girare sui tacchi e addio. Credo che bastino questi giorni e questo lungo messaggio per farlo senza che nessuno/a si senta tradito/a o maltrattato/a. Le saparazione è consensuale prima o poi lo capirai. Abbi cura di te e delle persone che ti sono care.

Se e quando ti sentirai in grado di avere con me un incontro frontale invece che di tre quarti, conto di esserci ancora per qualche anno:)

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C'è un ponte fatto di luce
Che attraversa tra morte e vita
Dove le ombre a piedi sotto il sole
E gli amanti della corsa disperata
Un giorno un bambino e un angelo
Stavano su entrambi i lati
Di un fiume magico
Che non vi era alcun attraversamento
Ma, come hanno provato
L'acqua ha cominciato a salire
Poi hanno alzato i loro occhi
E come il fiume caduti
Hanno costruito un ponte per sempre
Tra domani e oggi
C'è un ponte che attraversa per sempre
Ho avuto questo sogno per tutta la vita
Che non vive in bianco e nero
Non ha fine, comincia appena
In sabbie lontane e venti magenta
E il mio amore che è in piedi dal lato
Di un fiume magico che non vi è passaggio
Forse un giorno quando il nostro spirito inizia a salire
E la luce riempie i nostri occhi
Ci incontreremo ancora un giorno
Sul ponte che attraversa per sempre
So che troveremo la nostra strada
Per il ponte per sempre
Tra domani e oggi
C'è un ponte che attraversa per sempre
So che troveremo la nostra strada
Per il ponte per sempre.

4 commenti:

  1. ...problemi con l'acqua alta anche lì? :) ciaooo

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  2. ahahaha ___ non dirmi niente che DEVO uscire e PIOVE! ancora ? sì! che palle!!!
    buon pomeriggio e ___ poi mi dici com'era quel mezzo bicchiere di vino :))
    (fantastica quella foto :)

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  3. CIAO TERESA..MOLTO..INTERESSANTE..QUESTO TUO POST..PANE AL PANE..VINO AL VINO..COME SI DICE..DA ME..COMPLIMENTI..PER LO CRITTO:)))))*****
    ___CLAUDIO

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  4. grazie CLAUDIO, sai non lo faccio, lo sono proprio così.
    quando le cose che non si capiscono sono più di quelle note (a meno che siano parte dei misteri insolubili della vita) insistere mi sembra solo una perdita di tempo e un'inutile afflizione.
    la conoscenza tra gli umani ha tante gamme e sfumature, pretendere a tutti i costi di comprenderle tutte è inutile.
    o avviene naturalmente o bisogna farsene una ragione e prendere il buono che c'è così si fa spazio per nuovi arrivi:) buona domenica!

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