momentaneamente: Smalltown Boy

domenica 26 giugno 2011

Smalltown Boy

Più di una canzone, quasi un film, e bravo il pastore valdese di Milano, Platone (di nome Giuseppe), Papa subito!

Parti la mattina
Con tutto ciò che possiedi
In una piccola valigia nera
Da solo su una banchina
Il vento e la pioggia
Su una faccia triste e solitaria

Tua madre non capirà mai
Perché sei dovuto partire
Ma le risposte che cerchi
non saranno mai trovate a casa
l’amore di cui hai bisogno
non sarà mai trovato a casa

vattene scappa vattene scappa vattene
vattene scappa vattene scappa vattene

spinto e preso a calci da tutte le parti
sempre un ragazzo solitario
eri quello
di cui sparlavano in città
mentre ti reprimevano
e cosi duramente come provavano
ti facevano male per farti piangere
ma tu non piangevi mai per loro
solo per la tua anima
tu non piangevi mai per loro
solo per la tua anima

vattene scappa vattene scappa vattene
vattene scappa vattene scappa vattene

piangi ragazzo piangi
Parti la mattina
Con tutto ciò che possiedi
In una piccola valigia nera
Da solo sulla banchina
Il vento e la pioggia
Su una faccia triste e solitaria

vattene scappa vattene scappa vattene
vattene scappa vattene scappa vattene

10 commenti:

Guchi chan26 giugno 2011 alle ore 21:01
mi piacevano i Brosnki Beat e in particolare questa canzone, che ho sentito così tante volte da perderci il conto, e mi piaceva il video che è davvero come un piccolo film. ma perchè poi sto parlando al passato? mi piace ancora!
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teti90026 giugno 2011 alle ore 21:14
GUCHI
mio figlio che è nato poco dopo l'uscita del brano credo lo ricordi ancora come un incubo:)
ci sono dei brani che gli inflitto fino allo sfinimento, ma sotto sotto piacciono anche a lui e questo come vedi, non solo me lo ricordo, ma continua a piacere anche a me.
poi non so che fine abbia fatto il gruppo, il cantante anche boh?
ho guardato su wikipedia è ancora in attività, ma insomma questa canzone direi che è quella che ha segnato il suo auge.
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Pier26 giugno 2011 alle ore 21:30
Parti la mattina
Con tutto ciò che possiedi
In una piccola valigia nera

... ok fatto ;)
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teti90026 giugno 2011 alle ore 22:49
PIER
in che senso?
parti????
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Anonimo27 giugno 2011 alle ore 09:21
Devo avere i dischi in vinile dentro un cartone su in soffitta. Quasi quasi ripristino il piatto con puntina di diamante.
Strepitosi anni '80!
Paola
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Amoon27 giugno 2011 alle ore 09:31
bravi i valdesi in generale :) Buongiorno
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cartisea27 giugno 2011 alle ore 10:24
che ricordi... insieme ai Frankie Goes to Hollywood era il gruppo inglese degli 80 più ballato e più provocatorio
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teti90027 giugno 2011 alle ore 13:30
PAOLA
sono contenta di leggerti entusiasta:))
proporrò più spesso il genere:)
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teti90027 giugno 2011 alle ore 13:31
AMOON
dici che ci dobbiamo convertire?
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teti90027 giugno 2011 alle ore 13:32
CARTISEA
uhmm___ ora cerco qualcosa:)
intanto ti plagio il post e poi hai una @ :))
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silenziosamente

La società contemporanea teme il silenzio, sente la necessità di coprirlo, annullarlo, negarlo creando città rumorose, luoghi di ritrovo frastornanti, momenti di solitudine anch’essi fitti di suoni (il cellulare che squilla, la musica dell’iPod nelle orecchie...).

Forse perché spesso silenzio diventa sinonimo di solitudine, isolamento, vertigine di vuoto. Eppure una lunga tradizione, che affonda le sue radici in un tempo lontano, dice che è ricchezza e non mancanza, pienezza anziché vuoto, gioia piuttosto che tristezza, nascita invece di morte.

Oppure accidia (ovvero: indolenza, inerzia, negligenza, tedio, ansietà del cuore) una forma di torpore o, secondo la traduzione della parola greca da cui origina, uno stato di noncuranza (a=non e kedos=cura), una mancanza di affezione, un senso opprimente di vacuità accompagnato da una strana noia irrequieta e insoddisfatta che prende di mira in particolar modo le persone solitarie e le assale specialmente nelle ore del mezzogiorno… continua a leggere

Henry Miller su Anais Nin

Sei così pronta, così intelligente.
Ma non mi fido della tua intelligenza.
Tu crei uno schema meraviglioso, tutto è al suo posto, e sembra chiaro in un modo assolutamente convincente, troppo chiaro.
E intanto, dove sei tu?
Non sulla chiara superficie delle tue idee, no, tu ti sei già tuffata più a fondo, in regioni più oscure, così uno pensa che tu gli abbia dato tutti i tuoi pensieri, ma lo immagina soltanto che tu ti sia svuotata in quella chiarezza.
Invece ci sono strati e strati - sei senza fondo, insondabile.
La tua chiarezza è ingannevole.
Sei la pensatrice che suscita in me più dubbi, più confusione, più turbamento.

epicuro

La carne non ammette limiti nel piacere, e il tempo che serve a procurarle tale piacere è anch'esso senza limiti. Ma il pensiero che ha appreso a ragionare intorno al fine e al limite di ciò ch'è pertinente alla carne, e che ha soppresso il timore dell'eternità, ci rende possibile una vita perfetta, per cui non sentiamo più l'esigenza di un tempo infinito: esso non rifugge dal piacere ne, quando le circostanze ci portano al momento di uscire dalla vita, può dire di andarsene avendo tralasciato qualcosa di ciò che rende questa ottima.