i segreti, le cose non dette perché "per discrezione non te lo dico" (oggi si usa: la privacy) balle. non hai il fegato per dire che lo sai anche tu quel segreto, lo sanno tutti e ognuno fa come se non lo sapesse.
poi ti sbagli, dimentichi, ti incarti e l'altro/a che lo sa e sta lì attento/a a vedere chi sbaglia per primo lo capisce che ormai non è più un segreto.
io diffido da chi mi chiede di mantenere un segreto per sempre.
posso giurare il falso sulla mia testa o su una mia gamba ma perché ci vedo la logica del tempo che serve a capire e fidarsi, non di più.
di più mi stufo al pensiero. ma perché dovrei far finta di qualcosa quando non vedo la differenza con quella evidente?
e io aspetto, prendo per vera quella che è un segreto (che quindi reale non è, come un asso nella manica che nessuno deve sapere che lo hai, ma quando lo tiri fuori sbanchi tutto e allora chi non ce l'ha passa un gran brutto quarto d'ora).
prendo per vera la reticenza, il silenzio, l'omertà, mi dico: non ha niente da dire e io cosa dovrei fare?
lo faccio diventare un niente vero.
lo so che detto così non si capisce niente. ne sto parlando con me.
niente di personale 3
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