quante infinite volte quello che con tanta fatica cerchiamo di esprimere se ne parte chiuso in una bottiglia a vagare tanto a lungo che quando siamo noi stessi a ritrovarlo stentiamo a riconoscerlo?
traduzione CLICK
capita il più delle volte e, quindi, infiniti sono i casi in cui quel concetto che verrebbe così giusto e appropriato, sfugge o resta nascosto.
eppure se "molliamo" l'idea che ogni emanazione debba necessariamente ottenere un feedback immediato, può succedere che appaiano come i fili di una ragnatela visibile solo se il sole la pizzica, connessioni, allacci, intrecci, ecc.
immagino sia successo a chiunque di accorgersi all'improvviso di essere all'interno di un momento che avvolge l'intorno di figurine emblema di tutte le parole per come sono state capite e arricchite da chi le ha trovate senza sapere come a chi rispondere.
prima o poi capita, lo so come so che sono incapace di spiegare i nessi logici del contenuto di questo post, anche se a me appaiono evidenti.
Io che ho doppiato tre volte Capo Horn
e ho navigato sette volte i sette mari
e ho visto mostri ed animali rari,
l’anfesibena, le sirene, l’unicorno.
Io che tornavo fiero ad ogni porto
dopo una lotta, dopo un arrembaggio,
non son più quello e non ho più il coraggio
di veleggiare su un vascello morto.
Dov’è la ciurma che mi accompagnava
e assecondava ogni ribalderia?
Dov'è la forza che ci circondava?
Ora si è spenta ormai, sparita via.
Guardo le vele pendere afflosciate
con i cordami a penzolar nel vuoto,
che sbatton lenti contro le murate
con un moto continuo, senza scopo.
E vedo in aria un’insensata danza
di strani uccelli contro il cielo bigio
cantare un canto in questo mondo grigio,
un canto sordo ormai, senza speranza.
E qui da solo penso al mio passato,
vado a ritroso e frugo la mia vita,
una saga smarrita ed infinita
di quel che ho fatto, di quello che è stato.
Le verità non vere in cui credevo
scoppiavano spargendosi d’intorno,
ma altre ne avevo e giorno dopo giorno
se morivo più forte rinascevo.
E ora son solo e non ho più il conforto
di amici andati e sempre più mi assale
la noia a vuotar l’ultimo boccale
come un pensiero che mi si è ritorto.
Ma ancora farò vela e partirò
io da solo, e anche se sfinito,
la prua indirizzo verso l’infinito
che prima o poi, lo so, raggiungerò.
L’Ultima Thule attende al Nord estremo,
regno di ghiaccio eterno, senza vita,
e lassù questa mia sarà finita
nel freddo dove tutti finiremo.
L’Ultima Thule attende e dentro il fiordo
si spegnerà per sempre ogni passione,
si perderà in un’ultima canzone
di me e della mia nave anche il ricordo.
Versione cantata CLICK
:( ...non ho capito i nessi logici del contenuto di questo post, ma...guarda che ti regalo!
RispondiEliminaE' un film di repertorio sa?!
http://youtu.be/3OlQ762Qh-A
ih ih ih!
Notte.
Paola
va de retro!
EliminaU' miracolo italiano...
RispondiEliminaIl filmato su youtube che ti ho segnalato rientra nei tag del post: estinzione e rinascita, L'ULTIMA VOLTA e message in a bottle.
Cattiva io!
Di nuovo notte.
Paola
meriti di sognartelo fino a domattina, thiè!
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