quando ciò che ti viene rimproverato come difetto ti è riconosciuto quale pregio e invidiato al pari di una virtù.
che poi sia una conseguenza di qualche emozione storta o per indole naturale fa nessuna differenza per chi ne è affetto dato che alla fin fine si rivela un modo d'essere e di stare nel mondo.
certo i distaccati un po' rimpiangono l'incapacità di essere travolti dalle emozioni, ma anche loro ne hanno sebbene in proporzioni minori da quel che vanta il prossimo.
qualcosa ha fatto sì che a loro venisse concesso un minor grado di intensità nell'esternazione e forse di uno strato, maggiormente robusto, di resistenza.
resta il fatto che quando intorno regna il panico, il distaccato diverta una sorta di eroe, di guida e di stampella.
quel sangue freddo che fa subito visualizzare un rettile e tutte le sue accezioni raccapriccianti cambia all'improvviso significato e quella caratteristica, tante volte rinfacciata come a dire che mai si sarebbe stati in grado di comprendere o provare empatia, diventa uno stato di grazia, ma fino alla soluzione della crisi, poi torna un difetto, una mancanza, qualcosa di deplorevole e inumano.
come potrei parlare male del distacco?
proprio io?
impossibile.
anzi ne penso tutto il bene possibile.
in termini di risparmio di tempo e di energie, in primo luogo.
al momento del suo intervento, il distaccato abbandona la sua condizione e si inserisce, si avvicina, si attiva e si presta a riportare la giusta distanza tra le persone coinvolte, gli eventi e le loro conseguenze, occupandosi di quel che comunque va fatto.
una rivincita?
direi di no.
il distaccato è indifferente ai riconoscimenti tanto quanto lo è delle critiche.
spera solo di poter tornare nel suo distacco al più presto o per meglio dire a esser trattato come tale, segno che il suo compito è finito.
il distaccato può infatti scegliere se e quando rompere la cortina del distacco, se e quando cambiare il suo ruolo mentre l'emotivo, che è preda appunto delle emozioni, no.
è la solita storia dei pregi e difetti e in genere delle classificazioni.
a seconda delle situazioni e dei soggetti coinvolti può tornar bene una caratteristica a prescindere dal significato che gli viene solitamente attribuito, quindi è inutile e riduttivo perdere tempo a stabilire quale giudizio attribuire, tanto il più delle volte viene prima o poi smentito.
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