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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 25 aprile 2013

varianti

"niente ti sfugge, è vero?"
"niente mi sfugge, hai paura?"
"ti è stato utile questo rinvio?"

Nel 1943 inizia un biennio complicato per il mondo e per l'Italia, due anni ci separano dal settantesimo anniversario di cui cade oggi la ricorrenza.
Metti che il 25 aprile 2015 ci siano le prossime elezioni, ci sia una sinistra degna di questo nome e che le vinca.
Ripensare alla liberazione porta a ricordarsi di quello da cui ci si voleva liberare, alla guerra, ai campi di concentramento.
I tempi sono indubbiamente cambiati, difficile immaginare che a qualcuno venga in mente di riaprirli.
Certo che se la notizia che la Grecia sta allestendo campi di concentramento per insolventi è vera, siamo davvero a un nuovo inizio di cui avremmo fatto volentieri a meno.



Con la consueta allegria che lo contraddistingue, Bergman aiuta a entrare nel clima del libro di Maurensig "La variante di Lüneburg".
Una lettura che mi ha preso alla sprovvista.
La trama è simile a quella del giallo, ma la scrittura è più articolata e profonda.
Il finale arriva come uno scacco matto di cui non avevi avuto sentore tanta è la maestria dell'avversario e ti riporta a ripercorrere il testo dal suo inizio per cercare di capire dove sono nascosti i punti di svolta.
Maurensig apre mettendo giù un gioco che pare rivelare poche sorprese e poi ti porta a spasso attraverso una seconda parte del libro in cui avviene il racconto di fatti che apparentemente non hanno nulla a che fare con la vicenda iniziale.

E' la storia di un ebreo appassionato di scacchi che vive la sua vita in funzione di questa mania, ma soprattutto ne è pervaso intimamente, tanto da farne una ragione di vita, di sopravvivenza e salvezza.
In realtà è la sua perdizione, ma lui sebbene ne abbia il sospetto, sembra non riuscire a evitare di restare affascinato dal gioco che lo porta più volte nel corso della sua esistenza a incontrarsi, tra gli altri, in particolare con un avversario che non potendolo vincere si vendicherà imponendogli una posta altissima anche in caso di vittoria.
L'ebreo viene infatti riconosciuto dal rivale, diventato capo delle SS, in un campo di concentramento e costretto a giocare con lui la vita degli altri prigionieri.
Dunque un libro composto di tre parti ammantate e amalgamate come in un sogno, la prima dove si narra della formazione giovanile del protagonista, la seconda in cui la vittima incontra sul treno un giovane che gli racconta questa storia e la terza in cui il protagonista narra in prima persona l'epilogo.
Tutti e tre i personaggi hanno avuto la vita condizionata dagli scacchi e ciascuno è stato di volta in volta, carnefice e vittima.

2 commenti:

  1. Metti che il 25 aprile 2015 ci siano le prossime elezioni, ci sia una sinistra degna di questo nome e che le vinca...
    fantapolitica, non pensavo ti piacesse, non tanto per le prossime elezioni che sicuramente ci saranno, quanto per la sinistra degna...

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    1. beh, la speranza ha detto che si arrendeva, l'ho convinta solo grazie a una proroga a tempi brevi;)

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