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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

domenica 12 maggio 2013

le jeux sont fait rien ne va plus


 quando gioco si diceva giuoco/oca
un arzigogolo impronunciabile senza che un sorrisetto beffardo
accompagni il  labbro che lo pronuncia.
poi la U s'è persa e il gioco si è fatto duro.


perdendo quel suo significato originario di puro divertimento
si è 'stortato' in deviazioni di nome e di fatto.
pare che il tempo dei giochi sia finito o che manchi.
eppure, sebbene ammantata di serietà e gravità,
la situazione regge il gioco ad altri giochi.


Sanguineti scrisse il suo 'Giuoco dell'oca' un anno prima 
dell'ultima contestazione degna di questo nome (il '68).
ho letto che è un libro pieno di citazioni dotte.
diciamo che racchiude un buon numero di esempi letterari
e di autori che sicuramente ha letto chi ha più o meno i miei anni.




 Da quanto ho capito, offre una chiave di interpretazione 
del significato che ciascuno può attribuire al gioco.
una versione moderna, ma senza tempo, di come regole, eventi, ovvietà, percorsi e traversie siano percorse e attraversate da ineluttabilità
che ne possono cambiare l'evidenza proprio perché scrutano oltre.


ora pare a me di trovarmi ad assistere a un perpetuo 
gioco dell'oca sotto le mentite spoglie di qualcosa di grave e di serio.
il meccanismo è del tutto simile, ma in compenso ci si diverte poco.


l'insieme, del percepito con il tangibile, assomiglia assaissimo
a un labirinto, a un loop infinito che procura uno stato d'animo
per niente leggero e giocoso.


fu forse per quello che inventarono poi il monopoli?
per sopperire alla perdita del sentimento ludico 
con un tornaconto economico?


per un po' pare aver funzionato.
il gioco 'rendeva' e valeva la pesantezza
di doversi adeguare in nome del successo, dello status,
di un benessere e di una agiatezza che 
necessariamente 'doveva' renderci felici.


per evitare che da grandi ci si ricordasse quanto era bello 
il giocare in cambio di niente, fine a se stesso, si è insegnato 
ai bambini a disimparare a giocare.
si sono creati passatempi che, per i 'grandi', 
erano i migliori per i 'piccoli', tanto che un treenne 
è oggi in grado di twittare meglio di un adulto.


le cose son davvero serie? entra in campo il gioco.
quando qualcuno la spara grossa, è uso smentire con un lazzo.
stranamente perdendo il senso del gioco 
si è perso anche quello dell'esser seri per davvero.


lanciando i dadi, si tenta la fortuna
sperando e cantando.
se tutto va bene si vince la partita.
e il gioco ricomincia.
se qualcosa và storto, era solo un gioco.


poi ci sono i dilettanti, quelli che ancora giocano per il gusto di farlo.
eppure anche dietro a quell'esercizio c'è molto altro.
competizione, rivalsa, affermazione, furbizia e un sacco di cose che
rovinano anche quel piacere.


e poi c'è la componente del baro.
e se tutti barano che gioco è?


e il gioco dell'amore?
pare a me che abbinare 'gioco' porti subito 
a un decadere del significato.
prendi una cosa piacevole, le appioppi il termine
e diventa triste.
il che a me pare strano, dato che invece dovrebbe essere il contrario.


a forza di cercare di esser seri, giocando,
abbiamo dimenticato quale sia la differenza tra serio e faceto
e ci siamo smarriti in un indistinto e monotono gioco schizofrenico
alternato, bilanciato così tanto bene che nessuno 
è mai pienamente nè vinto nè vincitore.

6 commenti:

  1. Allora...il Monopoli alla lunga stufa, stanca. Dura troppo. Ma che gusto c'è a diventare ricchi...straricchi? Io poi sono troppo buona, non posso vedere nessuno fallire e allora i "contratti" li regalo pure!
    Il gioco dell'oca neanche me lo ricordo più!
    ...eppure la vita sarebbe così semplice per tutti...la VITA.
    La Terra non ha vita eterna.
    Paola

    Ps. ...sempre anonima!

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    1. pensa che io il monopoli non l'ho mai nemmeno visto e il gioco dell'oca l'ho sempre detestato.
      però ho scoperto che ce ne sono versioni per ogni momento e argomento.
      e comunque il tema della giocosità mi ha fatto riflettere.
      forse perché giocare mi è sempre piaciuto poco, forse avrei dovuto praticare di più:)

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  2. ma pensa te ... pure le oche.
    oggi dicevano alla radio di regime che in Argentina c'è il papa tour, con visita all'edicola dove prendeva i giornali, ed altre amenità del genere ... pare ci vadano molte oche, cattoliche s'intende. Un bel giro insomma.
    Tetris non ti darai mica al gioco d'azzardo?

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    1. scherzi sempre col papa, vero che di questi tempi c'è l'imperversare di papi defunti e rimpiazzati dalla sera alla mattina e da mattina a sera.
      messe già dette (più che altro messe al solito posto ai soliti cristi).
      a che punto sei con la raccolta delle panini, anzi delle papini?
      ti sarà mica sfuggito che han fatto l'albo di figurine
      del papa?

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    2. celo celo manca ... cielo pure la fanspage.
      sai che per questo potrei cancellarti dal blogroll (se ne avessi uno) :P

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    3. sai che invece potresti venire a raccoglierti due fave e altrettanti piselli?

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