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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

sabato 10 agosto 2013

la febbre del sabato (sera) del villaggio ameno

dal punto di vista del residente è l'opposto di ameno e pure di quel sabato del villaggio di leopardiana scolastica memoria.
diciamo che il paesano più che altro farebbe a meno della stagione in cui i villeggianti arrivano e si impossessano come ossessi di quello che per l'abitante usuale è il posto che a un certo punto della vita gli è parso adatto a trascorrerla.
come ogni località  ha le sue pecche e i suoi vantaggi, niente di che.
nel caso specifico mancano le attrazioni, gli svaghi, il belvedere è altrove e a pensarci bene è davvero difficile trovare un motivo per visitarlo o passarci una vacanza.
eppure, d'estate, per il solo fatto che la stagione lo impone, si anima lo spirito vacanziero e spensierato che predilige la notte per schiamazzare in lungo e in largo, ma soprattutto sotto alle mie finestre.
detesto in particolare quelle due settimane in cui tutti, ma proprio tutti sono in ferie e chissà perchè, se hanno qualcosa da dirsi, di tragico o divertente, devono aspettare le ore piccole per sbraitarlo alla luna.
li incontri di giorno è sembrano persone poi, la notte, sprigionano i loro istinti repressi e liberano i freni inibitori.
complice l'apertura del baretto dai prezzi così bassi da favorire il profondersi delle libagioni i cui effluvi stimolano ed esasperano le manifestazioni di giubilo o disperazione in un assordante frastuono di discorsi incoerenti intercalati da turpiloquio, bestemmie, minacce, spintoni e a volte anche peggio.
sembra quasi come quando abitavo nel centro storico.
chissà come e chissà perché, d'estate, va sempre a finire che c'è casino.
la risposta più bella che ho sentito dare una sera dai genitori di una torma di adolescenti deliranti e isterici in risposta alla richiesta di contenerli è stata: "ma siamo in campagna, lasciamoli sfogare!"
hai capito..., ho pensato, a sapere dove abitano, una sera gli libero sotto casa una tigre affamata così si sfoga.
poi quegli adolescenti son cresciuti, adesso che hanno avuto dei figli, siamo nella fase che si stanno lasciando e il dramma si sfoga in vacanza, cioè sempre sotto le mie finestre e sempre dopo che il tasso alcolico ha raggiunto il massimo livello.
potrei consigliargli di iniziare a bere di primo mattino, così per l'ora di cena hanno risolto e la serata finisce tranquilla, dato che di norma mi alzo alle sei e gradirei potermi addormentare un po' prima delle tre di notte.
chissà che almeno una stella cadente esaudisca il mio desiderio?



così come accade che dalle risa si passi al pianto, lo stesso dicasi per le celie e gli svaghi.
a un certo punto, spesso quando scende il buio, si tramutano in forme orgiastiche di violenza e bassi istinti esasperati da esibire alle ombre forse nella speranza di cacciare i fantasmi... 
molto meglio sarebbe una bella dormita, ma l'estate bolle le giornate e la notte i bollenti spiriti cercano refrigerio in un bicchiere a 40° senza nemmeno attendere che il ghiaccio sciolga l'oblio da cui sono posseduti.

6 commenti:

  1. bhe qui c'è poco da essere misantopi. anche se dubito che una qualsiasi forma di protesta sia ascoltata. solitamente queste persone prese singolarmente sono agnelli e messi assieme con un pò di birra diventano spavaldi.

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  2. No! Modello larghe intese proprio no! Larghe intese ovunque! Aborro!
    E poi quel genitore! "Ma siamo in campagna, lasciamoli sfogare"! Ma che vor dì?! Tanto sa benissimo "quel" genitore che i figli cafoni sono in campagna, cafoni sono in città...se non di più!
    E meno male che tra poco riaprono le scuole! Ih ih ih!
    Sempre io ...Paola...oggi misantropa misogina misandrica.

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    1. fortunatamente con il 16 di agosto s'è chiuso tutto e adesso c'è solo un caldo ma ventilato silenzio:)

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