mentre dall'altra parte del tirreno l'ennesima ondata che a turno flagella le genti spossate mieteva le sue vittime con il conseguente inutile, ipocrita e bugiardo contrito cordoglio dei buffoni di ogni ordine e grado costretti a interrompere le loro attività masturbatorie per potersi sfregare le mani per il pija pija dei già promessi venti milioni... col cuore già mesto, stamani mi avvio per un centro città 'paralizzato' e 'nel caos' per lo sciopero selvaggio dei mezzi pubblici che la politica vorrebbe affidare ai privati.
ma che paralisi? ma che caos?
sembrava ferragosto.
metà negozi chiusi e traffico inesistente.
che io mi ricordi in casi analoghi le strade erano congestionate se poi, come oggi, pioveva, la tentazione, dopo ore di coda, era quella di mollare l'auto e andare a piedi.
oggi no.
fatto quel che dovevo fare ho sostato in attesa dei manifestanti, che invece erano tutti a Tursi ad allungare spintoni al primo cittadino, e osservato l'intorno, ma c'era molto poco da osservare.
file di taxi fermi e tassisti addormentati, qualche capannello in cui si scambiavano pareri e un muoversi lento di una manciata di individui che come me erano in apparenza sfaccendati.
percorro la via principale.
negozi vuoti, tavolini dei bar deserti, pedoni che attraversano dove capita da quanto poco traffico c'è e pensiline dei bus a fare da riparo a chi ha dimenticato l'ombrello.
entro al mercato orientale, che è poi il principale.
sempre affollato benché i negozianti si lamentino per il calo.
di solito entro dalla parte che inizia con i banchi del pesce.
ho fatto il giro due volte, con le lacrime agli occhi.
mai successo di piangere per un banco del pesce.
ma vengo da un periodo stressante a cui ogni giorno si aggiungono una serie di pensieri tristi e sconsolanti e così, mentre compravo una verza è scappata una lacrima.
quella della verza è da raccontare.
perché ne aveva una già tagliata e allora per rompere il ghiaccio le dico: "già che ne ha una a metà, la prendo io che sono sola e una è troppa" e lei, con l'espressione di chi avrebbe volentieri impacchettato anche due misere foglie, "ma se vuole gliene vendo anche meno".
è lì è uscito un laconico "un disastro" a cui lei ha risposto confermando che la giornata ha toccato il minimo storico di vendite.
"non ho avuto il coraggio di guardare i pescivendoli" le dico "hanno i banchi messi come avessero appena aperto".
mai successo che alle quattro del pomeriggio fossero tutti ancora aperti e carichi di merce.
nelle ultime settimane si trovano spesso, a maggior ragione oggi, orate e branzini a due euro al pezzo.
sono orate e branzini greci.
e tra il mare di sardegna, quello greco e quello di sicilia, che è poi sempre lo stesso mare (nostrum), non solo mi è venuto da piangere ma ho proprio pianto.
è un disastro.
qualsiasi altro dica qualsiasi altra cosa che questo, vuol dire che vive altrove o gode di privilegi e condizioni sovrannaturali.
sapevano ch passavi e si son defilati tutti .... altro chè! :)
RispondiEliminaricordo che mia nonna andava all'orientale il martedì pomeriggio per spuntare i prezzi migliori su ciò che restava, che al mercoledì molti banchi son chiusi.
c'è da dire che i prezzi spesso erano e sono alti. Hai notato il nuovo giro di fruttivendoli gestiti da extracomunitari? prezzi bassi e ottima frutta-verdura.
i fruttivendoli extracomunitari prolificavano già quando abitavo ancora a genova come anche macellerie, drogherie, ecc., aperte h24.
Eliminama il centro storico è sempre stato 'avanti'.
tra l'altro è il territorio più impermeabile sia socialmente e sia visivamente alle fasi di boom o di crisi.
sono certa che dovendo tornare in città sceglierei di nuovo quel quartiere.
ipotesi neanche tanto lontana dato che mentre amt protesta, l'apt è in fallimento dunque manca poco alla sospensione del servizio.
mi dirai: "restano le aquile"
ma se ricordi bene il precedente marchio dell'apt erano proprio le ali... forse allora, meglio un ciuco... almeno scambio due chiacchiere alla pari...