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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

martedì 28 gennaio 2014

l'amore arriva quando meno te lo aspetti. ma anche no.

La villa, invecchiata dal tempo, è dotata di serramenti inadatti a contenere l'assalto dei lupi che invadono il giardino. Me ne sono accorta quando, nel tentativo di sbarrar loro la strada ho tentato di serrare i vetri delle finestre stringendo delle farfalle a vite così piccole che per riuscirvi devo tornare bambina così che le mani riescano ad avvitarle, sempre che, non si smontino e allora devo tornare adulta così da avere grandi occhi per scovarle mentre giocano a nascondino sul pavimento.
Gli altri abitanti della villa sono mio figlio, che nei sogni ha sempre e solo due anni, la micia che vorrebbe uscire almeno di tanto in tanto e quindi preme e scorrazza intorno ai varchi dove sto sfaccendando e, misteriose, altre presenze che ho l'incarico di proteggere dal mondo esterno.
In testa il pensiero che questo è il momento meno propizio perché possa arrivare un amore, quindi il più probabile.
Ma vorrei davvero che ciò avvenisse?
Forse questa distrazione, forse il chiavistello allentato, due lupi riescono a entrare e lo fanno di soppiatto, come fossero intimiditi, per niente aggressivi.
Dopo il giro di perlustrazione fa ritorno un grande asino bianco, ben più esagitato e ingombrante. Stranamente mi agito anch'io, come se quel mite animale potesse essere molto più feroce di un branco di cani randagi affamati, ma in qualche modo riesco a farlo uscire, solo che una volta fuori diventa un ragazzone biondo vestito con un paio di pantaloni scuri e un maglione dello stesso colore dell'animale, che in un baleno è di nuovo dentro casa.
"Vedi" mi dice "basta far pressione qui e qui e la porta si apre".
E comincia un balletto dove quando è fuori è un ragazzone biondo con un maglione bianco e quando è dentro diventa un asino dal pelo dello stesso colore.
"Come faccio da sola?" mi chiedo "Come mai F." il padrone della villa "questa volta non si vede?"
La micia approfitta e scappa per tornare a zampe levate subito dopo aver assaggiato la bava dei lupi.
A questo punto sono sola a fare a gara con i chiavistelli per vedere chi è più inutile e vecchio, sotto lo sguardo interrogativo del giovane dal maglione color asino bianco che non riesce a capire la mia ostinazione.
Mi spiega che vorrebbe entrare solo per vedere qualcosa di quel mausoleo di cose sparite dal mondo prima ancora che lui nascesse, indifferente al fatto che lo farebbe con gli occhi e la grazia di un grosso asino bianco e a me pare brutto sottolinearlo, così mi limito a scuotere la testa come farebbe una vecchia pazza e poi mi sveglio.

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